Modi torna in Kashmir a 5 anni dalla revoca dell'autonomia
Il primo ministro indiano si è recato a Srinagar per la prima visita ufficiale da quando nel 2019 è stato revocato lo status che garantiva uno statuto speciale alla regione contesa con il Pakistan. In vista delle prossime elezioni nazionali, il premier ha parlato di progetti di sviluppo, ma non ha citato la possibilità di votazioni locali.
Srinagar (AsiaNews/Agenzie) - Il primo ministro indiano Narendra Modi è oggi andato a Srinagar, nel Kashmir, per la prima visita ufficiale alla regione da quando Delhi ne ha abolito l’amministrazione semi-autonoma nel 2019. Rivolgendosi alla folla di persone che erano presenti in uno stadio da calcio della città, il premier ha annunciato una serie di progetti di sviluppo e ha incolpato i governi precedenti di aver ingannato la popolazione riguardo lo status speciale della regione.
"Questo nuovo Jammu-Kashmir ha il coraggio di superare qualsiasi sfida", ha detto Modi. "Il Paese vede questi vostri volti sorridenti e si sente sollevato nel vedervi tutti felici".
Il Kashmir è una zona a maggioranza musulmana che l’India si contende con il Pakistan dai tempi dell’indipendenza dal dominio britannico nel 1947. È uno dei territori più militarizzati al mondo, dopo l’insorgenza da parte dei gruppi ribelli che ne chiedono l’indipendenza o la fusione con il Pakistan, che a sua volta controlla una piccola parte della regione ma ne rivendica l’interezza, come l’India.
Nel 2019 Delhi ha revocato lo status speciale che la Costituzione indiana concedeva al Kashmir, dividendo l’area in due amministrazioni separate (il Ladakh, e il Jammu e Kashmir) che ora sono direttamente governate dal governo centrale dell’India. L’esecutivo, secondo quanto affermato da Modi sulla piattaforma X (Twitter) nei giorni scorsi, vuole promuovere “l’agroeconomia” e il turismo, ma punta anche a inaugurare delle infrastrutture attorno al santuario musulmano di Hazratbal.
Gli osservatori ritengono che la visita rientri nella campagna per le elezioni, previste tra aprile e maggio. Anche se il ministro dell’Interno, Amit Shah, aveva più volte promesso che la regione avrebbe riacquistato il suo status dopo le votazioni, il premier Modi non ha fatto menzione di questa possibilità nel suo discorso, ma ha detto che lo Stato, adesso che è stato integrato nel territorio indiano, avrà una sua assemblea legislativa. A dicembre, la Corte suprema indiana aveva confermato la legittimità della decisione del 2019, ma aveva anche chiesto al governo di condurre elezioni entro settembre.
Molti residenti locali ritengono che in Kashmir ci sia stata un’erosione dei diritti civili e una riduzione della libertà di stampa. La maggior parte delle scuole sono rimaste chiuse in occasione della visita del premier e i dipendenti pubblici sono stati invitati a partecipare alla manifestazione. Omar Abdullah, ex chief minister del Kashmir, sostiene che il governo abbia organizzato l’arrivo di autobus pieni di persone, che sono andate a formare il pubblico della manifestazione, perché "quasi nessuno" avrebbe partecipato volentieri.
10/10/2019 08:45
07/03/2019 09:00