Mistero sulla morte di Abu Mus'ab al Zarqawi, mentre l'imam al-Sadr accusa gli USA
Baghdad (AsiaNews) Il prossimo 16 marzo le truppe della coalizione daranno inizio all'operazione "Iron Promise" (promessa ferrea) per stanare ed eliminare gli integralisti e non più i fedelissimi dell'exregime come inizialmente previsto. Il cambio dell'obbiettivo è una prima conseguenza degli attentati sanguinosi contro gli sciiti. Lo ha dichiarato il Gen. John Abi Zaid, comandante delle forze americane di Baghdad, di origine cristiano-libanese.
Intanto s'infittisce il mistero sulla sorte di Mus'ab al Zarqawi, presunto responsabile numero uno dell'eccidio sciita del 2 marzo scorso (182 morti e 350 feriti). Un documento diffuso a Fallujia il 4 marzo da 12 organizzazioni autodefinite "di resistenza", afferma che il terrorista giordana, capo della succursale irachena di Al-Qaeda, sarebbe morto circa un anno fa. Il documento parla dell'uccisione di al-Zarqawi, avvenuta, poco prima della caduta di Saddam Hussein nell'aprile scorso, sotto un bombardamento contro la base degli Ansar al-Islam nei pressi di Suleymaniah (nord dell'Iraq). Il documento non menziona la data precisa dell'avvenuta morte e classifica la lettera scritta da al-Zarqawi pubblicata di recente dall'intelligence americana - come "fabbricata per giustificare la teoria americana della guerra civile". I familiari di al-Zarqawi in Giordania, hanno fatto sapere, ad un giornalista arabo del quotidiano Al-Hayat, che la madre di al-Zarqawi è deceduta domenica scorsa 29 febbraio e che nessuno in famiglia, ha mai sentito parlare della morte di Abu Mus'ab al-Zarqawi.
Ieri 5 marzo, durante l'omelia della preghiera del venerdi, il giovane imam sciita della moschea di al-Kufa, ha usato la parola "gioco" per definire "il tentativo delle truppe americane di indossare la responsabilità degli attacchi di Baghdad e Karbala al giordano Abu Mus'ab al-Zarqawi". L'Imam Muqtada al-Sadr, noto per il suo anti-americanismo ha attribuito "agli americani" la colpa dei recenti attacchi, aggiungendo in tono minaccioso che "non staremo più con braccia conserte". Non ha però specificato nessun passo concreto. Sempre ieri 5 marzo, le truppe della coalizione hanno respinto la richiesta sciita di creare una milizia armata con il compito di proteggere i luoghi sacri dagli attacchi terroristici. Il veto della coalizione è conforme alla volontà del Consiglio Governativo Provvisorio che tenta da mesi di disarmare le milizie non regolari nel paesi.(PB)