Missione a Taiwan e in Cina attraverso le famiglie e le vacanze
Taipei (AsiaNews) - Durante i due mesi di maggio e giugno in tre parrocchie del centro di Taipei si sono tenuti incontri di formazione missionaria per l'estate riguardanti soggetti particolari: le famiglie. Si tratta della nuova "moda" della missione da famiglia a famiglia. E non è più certamente solo una "moda".
In realtà dagli inizi del cristianesimo fra i missionari vi erano gente "anonima", nel senso che hanno diffuso la fede, ma non sono necessariamente ricordati negli annali della storia della Chiesa. Anche i protagonisti della missione di oggi in Cina è portata da gruppi di famiglie, intervistati in questo articolo, che vogliono rimanere anonimi, anche per ragioni di maggior efficacia.
"La modalità della missione evolve e si adatta a i tempi e ai contesti. Quello che si sta sviluppando recentemente, anche se non è una novità assoluta, riguarda le famiglie in missione" ci dice una coppia, sposata e con figli, della periferia di Taipei.
Il marito comincia a raccontare: "Si potrebbe parlare di tre fasi. Anzitutto c'è stato un tempo - che comunque continua ancor oggi - in cui i protagonisti erano soprattutto le religiose, i religiosi e il clero, il tipico missionario occidentale che si recava in Paesi lontani (e che a quei tempi erano davvero lontani).
Poi- seconda fase - negli ultimi decenni, soprattutto nel contesto asiatico, con la migrazione in cerca di lavoro da parte di molti filippini cattolici, i missionari più a contatto con le famiglie erano, e lo sono ancora, le babysitter e le domestiche assunte nelle varie famiglie".
E questo è sicuramente vero, guardando con attenzione le statistiche di coloro che vengono battezzati a Taiwan. Il ruolo dei cristiani stranieri, soprattutto filippini, nelle conversioni è un fatto innegabile.
"Ma ora c'è quella che chiamiamo la 'terza fase': siamo noi famiglie a prenderci la responsabilità dell'annuncio missionario" conclude il marito, mentre la moglie spiega da dove viene questa volontà di cooperare alla missione della chiesa: "Per quanto riguarda noi, Taiwan è un caso alquanto unico, perché a partire dagli anni cinquanta c'è una storia particolare che riguarda l'enorme numero di religiosi e missionari che si sono insediati sull'isola dopo l'allontanamento dalla Cina continentale".
Grazie all'apertura di molte nuove parrocchie, scuole e istituti di aiuto alle fasce deboli della popolazione, molti nuovi cattolici sono stati formati e hanno trasmesso ai figli la fede e l'appartenenza religiosa. Ora questa nuova generazione di famiglie vuole cercare di "restituire" quello che aveva ricevuto dal lavoro di numerosi missionari.
"Noi crediamo che abbiamo un regalo da trasmettere - ci dice un'altra giovane catechista, anche lei madre di famiglia e aderente al progetto 'famiglie in missione' - abbiamo ricevuto una formazione preziosa qui a Taiwan e possiamo portare questo anche in continente attraverso forme nuove di missione".
E scende nei dettagli: "Da qualche anno facciamo le 'vacanze missionarie', ossia andiamo in vacanza con i nostri figli e lo facciamo invitando altre famiglie del continente interessate alla proposta di fede. Stiamo con loro, soprattutto ci divertiamo, ma condividiamo anche semplici momenti di preghiera e poi momenti di riflessione sul vangelo e su altri messaggi importanti che ci vengono dalla chiesa. Ci sono tantissime domande che ci vengono rivolte, ma soprattutto nasce un'amicizia che poi viene propagata a numerose altre famiglie, ai loro amici e conoscenti, nelle loro province e nelle loro città di origine. Tutto questo aiuta a diffondere la fede e a rafforzare i legami nelle diverse comunità, e il tutto nasce da una maniera molto semplice di condivisione di una o due settimane durante l'estate".
Il vantaggio che hanno i taiwanesi in questa esperienza è la lingua. "Un vantaggio di non poco conto" - ci assicura uno dei parroci che sostiene il progetto - "il cinese mandarino è la nostra lingua, quella che usiamo a scuola e al lavoro. Mentre per esempio chi arriva da Hong Kong deve passare dal cantonese al mandarino, per noi è assolutamente naturale comunicare in cinese. Tutto è molto facile e sicuramente molto fruttuoso, perché si può arrivare a parlare di molte sfumature senza essere fraintesi. E questo vantaggio non è mai da sottovalutare".
Le vie della missione sono davvero tante, e questa, la 'missione delle famiglie' è sicuramente una di quelle che segnerà la strada del futuro.
10/06/2017 09:18
26/05/2017 08:34