Missionario del Verbo Divino: Il dialogo con l'islam inizia dagli studenti
New Delhi (AsiaNews) - Incontri nelle scuole, festività "condivise" e dibattiti: così p. Anbu Augustine, missionario della Società del Verbo Divino (Svd), ha sviluppato e coltivato il suo interesse per il dialogo interreligioso. In un'intervista ad AsiaNews, p. Anbu racconta la sua esperienza. Una passione nata quasi per caso che si è presto trasformata in missione, concentrata soprattutto sui rapporti tra islam e cristianesimo. Un cammino culminato con un dottorato alla Jamia Millia Islamia di New Delhi, la più importante università islamica dell'India.
Com'è nato il suo interesse per l'islam?
Nel 1994 sono diventato assistente parroco della chiesa di Nostra Signora della Buona salute a Okhla, New Delhi. A quel tempo, su iniziativa di p. Anto svd, abbiamo formato un gruppo interreligioso a livello locale. I membri erano professori dell'università Jamia Millia Islamia di New Delhi e rappresentanti della Friends Colony. In genere organizzavamo i nostri incontri in luoghi diversi della zona, e celebravamo insieme le varie festività religiosa. A periodi regolari ci vedevamo per discutere e condividere le nostre idee su varie questioni, riguardanti i diversi aspetti della vita. Visitavamo molte scuole e organizzavamo eventi e competizione per i bambini, nell'ottica di sviluppare in loro una coscienza interreligiosa.
Di quali attività legate al dialogo interreligioso si occupa?
Dopo l'esperienza a Nostra Signora della Buona salute, nel 1997 sono stato trasferito alla Sadbhavana, una casa interreligiosa gestita dalla Società del Verbo Divino. Mi sono iscritto al dottorato in Studia islamici della Jamia Millia Islamia, e ho continuato le attività con il gruppo, che partecipava alle celebrazioni del Venerdì santo, di Pasqua e alla messa di Natale della parrocchia. In genere un membro del gruppo leggeva un messaggio. I parroci dell'epoca, p. Victor D'Souza, p. Susai Sebastian e p. Januario Rebello, erano grandi sostenitori di queste attività. Quando p. D'Souza è stato trasferito, il gruppo ha organizzato una bella festa d'addio.
Poi ha allargato il suo raggio d'azione. Com'è cambiato il suo lavoro?
Più avanti sono stato nominato segretario della Commissione per il dialogo e l'ecumenismo dell'arcidiocesi di New Delhi. Ho ricevuto grande sostegno e incoraggiamento personale da mons. Vincent Concessao, l'arcivescovo, e da mons. Anil Couto, il vescovo ausiliare.
Con la commissione abbiamo organizzato numerose attività e incontri interreligiosi in tutta l'arcidiocesi, molti dei quali presso la Sadbhavana. Ho collaborato con altri gruppi per portare armonia e pace nella società. Ogni anno a Natale allestiamo un evento proprio di fronte alla cattedrale del Sacro Cuore, alla quale sono invitati leader di altre tradizioni religiosi. Ciascuno di loro legge un messaggio per l'occasione, e centinaia di persone partecipano.
In qualità di segretario diocesano per il dialogo interreligioso e l'ecumenismo, sono andato nelle scuole e ho incontrato gli studenti, per ricordare loro l'importanza della convivenza tra diverse religioni. A livello regionale, ho fatto parte del Consiglio pastorale, che a scadenze regolari si riuniva per discutere di progetti ecumenici e interreligiosi.
Quando sono diventato segretario della Commissione per l'ecumenismo della Conferenza episcopale dei vescovi di rito latino (Ccbi), ho visitato le 12 regioni ecclesiastiche dell'India. tre volte l'anno pubblichiamo il bollettino Sampreeti, che raccoglie i progressi degli incontri nazionali e viene mandato a tutti i vescovi e le istituzioni. Ogni anno ripubblichiamo il materiale preparato dalla Santa Sede per l'Ottava di preghiera per l'unità dei cristiani per distribuirlo a tutta la Chiesa.
Ho gestito queste varie attività come direttore della Sadbhavana prima, e come procuratore poi. Nel tempo abbiamo sviluppato una ricca biblioteca sul dialogo e l'ecumenismo. Ho lasciato Delhi nel 2006.