19/02/2016, 11.40
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Missionario Pime: la fragile pace di Mindanao deve essere tutelata

La Bangsamoro Basic Law, che doveva rendere a “statuto speciale” la regione a maggioranza musulmana, è stata bocciata dal Congresso ma i leader ex indipendentisti islamici predicano la calma: e rispetteranno il cessate il fuoco. P. Sebastiani D’Ambra: “Una buona notizia anche se il rischio è che gli estremisti prendano il sopravvento. La bocciatura della legge ha diverse cause, sia culturali che economiche”.  

Manila (AsiaNews) – I leder del più numeroso gruppo ex-ribelle islamico di Mindanao hanno chiesto ai propri uomini di mantenere il cessate il fuoco con il governo e di onorare il trattato di pace, anche dopo che la legge per cui si sono battuti per anni è stata bocciata dal Congresso. Qualche giorno fa, infatti, il parlamento di Manila ha infatti fermato l’approvazione della Bangsamoro Basic Law (Bbl), bozza di legge che farebbe del Bangsamoro [regione del Mindanao a maggioranza musulmana ndr] una regione “a statuto speciale”.

Il Bangsamoro è da anni una zona instabile, al centro di conflitti fra il Moro Islamic Liberation Front (Milf) – che chiedeva l’indipendenza da Manila – e il governo. Dopo 45 anni di guerra, che ha causato 120mila morti e 2 milioni di sfollati, nel 2014 il governo ha firmato la pace con il Milf, iniziando i negoziati per la Bbl, la cui firma ora è rinviata a data da destinarsi.

“C’era da aspettarselo – commenta p. Sebastiano D’Ambra, missionario Pime a Mindanao –, il Bbl era in bilico da tempo. Un episodio accaduto l’anno scorso in cui 44 soldati sono stati uccisi dai ribelli islamici è diventata la scusa per bocciare la legge. Tutto si è arenato e, anche se il presidente Aquino voleva arrivare a quel passo, ora è chiaro che non vi si arriverà”.

“In tutto questo – continua il sacerdote – è un segnale positivo il fatto che il Milf continui a credere e a lavorare col governo per continuare alcuni accordi che già sono stati programmati oltre la Bbl. Il governo e il Milf si sono riuniti a Kuala Lumpur la settimana scorsa per organizzare questi progetti nelle zone di crisi. Entrambe le parti temono che la situazione ora venga monopolizzata dai gruppi più estremisti, come l’Isis e i Bangsamoro Freedoom Fighters (Biff)”, frangia separatasi dal Milf.

Secondo p. D’Ambra, “il Milf ha scelto una posizione saggia, di aspettare e vedere cosa succede. Della legge se ne parlerà dopo le elezioni di maggio ed essa avrà un ruolo nella scelta del prossimo presidente. Credo che i musulmani si orienteranno verso il candidato del governo attuale, Manuel Roxas, che sembra aver promesso di continuare il programma verso la firma della Bbl”.

La bocciatura della legge ha diverse cause, afferma il missionario: “Purtroppo il governo è partito con l’idea di fare una cosa del tutto nuova e ha messo in cattiva luce i primi accordi firmati con il Milf. La cosa non è stata gestita bene e il governo doveva fare un discorso più diplomatico. Poi c’è il fattore culturale che non si può ignorare: i musulmani a Mindanao sono divisi in almeno tre grossi gruppi, i cui leader fanno il buono e il cattivo tempo. Non tutti si sono schierati a favore del Bbl, perché hanno il loro progetti personali. Un altro grosso problema di cui nessuno parla è che le zone contese sono ricchissime di petrolio e gas, e ci sono grossi interessi economici (compreso quello degli Stati Uniti) nei loro confronti”.

“Vedremo – conclude p. D’Ambra – se dopo le prossime elezioni si ricomincerà da zero, dal punto raggiunto ora o se verrà ripresa l’idea del federalismo politico, che è una tentazione sempre presente”.

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