03/02/2016, 11.11
FILIPPINE
Invia ad un amico

Misericordia: cristiani e musulmani visitano insieme i carcerati

In occasione della Settimana mondiale per l’armonia interreligiosa, gruppi di giovani hanno organizzato diverse attività caritative. Missionario Pime: “I detenuti fanno i turni per dormire, non ci sono abbastanza letti. Grazie all’incontro con i ragazzi essi sperimentano il dialogo e lo testimoniano da dentro le celle”.

Zamboanga (AsiaNews) – Un gruppo di cristiani e musulmani che fa visita nel carcere di Zamboanga, uno dei più affollati delle Filippine, per educare i detenuti al dialogo e alla tolleranza, che essi sono chiamati a testimoniare dall’interno delle loro celle. È una delle tante iniziative organizzate in occasione della Settimana mondiale per l’armonia interreligiosa (1-7 febbraio), iniziativa voluta dalle Nazioni Unite nel 2010 per celebrare la convivenza tra religioni diverse. P. Sebastiano D’Ambra – missionario del Pime e fondatore di Silsilah, gruppo per il dialogo interreligioso – spiega che a Zamboanga (Mindanao) l’iniziativa è significativa, perché è una delle città più multiculturali delle Filippine (il 40% della popolazione è di fede musulmana).

“Abbiamo un programma fitto – spiega il missionario – ogni giorno ci sono incontri e attività. Il primo giorno abbiamo discusso del documento A Common Word, lettera che 138 leader musulmani hanno indirizzato a Benedetto XVI nel 2007, che è fondamentale ed è una vera e propria Magna Charta del dialogo”.

A fianco degli interventi di leader musulmani e cristiani, che si alterneranno per tutta la settimana, racconta p. D’Ambra, “ogni giorno è dedicato ad una attività in particolare: una alla donazione di sangue, una alla visita ai malati in ospedale, una alla visita agli ospizi…”.

“Ieri mattina in particolare – prosegue il sacerdote – un gruppo di ragazzi musulmani e cristiani è andato nel carcere di Zamboanga, famoso per i crimini di droga.  I ragazzi hanno incontrato i detenuti e hanno chiesto qual è il loro concetto di armonia. Li hanno poi invitati a fare disegni e a scrivere storie e canzoni con a tema la pace fra le religioni. È bello vedere persone in quelle condizioni che sperimentano sulla propria pelle questi concetti. I carcerati sono chiamati a testimoniare quello che hanno visto dentro le loro celle. Molti di loro sono in isolamento e non possono uscire”.

Le condizioni nel carcere di Zamboanga sono difficili: “Vi sono rinchiusi 1500 uomini e 300 donne – dice p. D’Ambra – e la prigione è sovraffollata: i detenuti devono fare i turni per dormire perché non ci sono abbastanza letti. Spesso, poi, le persone stanno anche due o tre anni chiuse in carcere prima di avere un processo, perché i giudici sono molto pochi e non hanno tempo di emettere tutte le sentenze. Abbiamo scritto loro una lettera per invitarli a fare il possibile per risolvere questa situazione”.

“Al di là dei problemi che ci sono a Mindanao – spiega il missionario – in questa Settimana dell’armonia vogliamo raccontare storie positive per comunicare alle persone il messaggio della speranza. Cerchiamo di mettere da parte i problemi, non per dimenticarli, ma per porre l’attenzione su come possiamo costruire questa armonia. Sia chi crede sia chi non crede può fare qualcosa per il bene comune”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Silsilah, dialogo ed educazione al centro della ‘Settimana dell’armonia religiosa’
08/02/2018 12:15
I 40 anni di Silsilah in dialogo con l'islam a Mindanao
06/05/2024 12:47
La tempesta tropicale Tembin spazza le Filippine: più di 100 morti
23/12/2017 11:50
Sarah L. Handag, educatrice musulmana: ‘L’istruzione, strumento per combattere l’odio’
04/07/2017 13:12
P. D’Ambra: L’Eucarestia, forza spirituale che ci porta all’incontro con i musulmani
20/01/2016 12:17


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”