Mirziyoyev rilancia sui farmaci prodotti da Tashkent
In un Paese ancora scosso dagli scandali provocati dagli avvelenamenti di centinaia di bambini a causa di preparati nocivi, il presidente presenta un piano per far crescere ulteriormente la produzione di medicinali locali. Proposti 173 nuovi progetti per 1,5 miliardi di dollari ma anche aiuti per aiutare le aziende a raggiungere gli standard internazionali e un adeguato sistema di tracciamento e verifica.
Tashkent (AsiaNews) - Il presidente dell’Uzbekistan, Šavkat Mirziyoyev, ha tenuto un apposito consiglio allargato per illustrare i piani di sviluppo della produzione e distribuzione di farmaci nel Paese, ancora scosso per i numerosi scandali provocati dagli avvelenamenti di massa di bambini a causa di preparati nocivi. Attualmente sono in carcere tre medici donne, tra cui la principale endocrinologa del Paese, accusate di aver diffuso a inizio novembre l’Antistrumin per la “iodizzazione” dei bambini nelle scuole, provocando gravi crisi respiratorie che hanno portato oltre 600 bambini a essere ricoverati, e molti di essi sono ancora in serie condizioni da quasi un mese.
Mirziyoyev ha incaricato il ministero della salute e le altre istituzioni interessate di elevare il livello di localizzazione farmaceutica fino al 35% a carico dei produttori, per le 50 medicine più utilizzate nel Paese. I produttori locali, che attualmente occupano meno del 20% del mercato, dovranno coprire un segmento superiore al 40%, e impegnarsi nella creazione di preparati originali. Secondo i dati della sala stampa presidenziale, negli ultimi sei anni la produzione farmaceutica è già aumentata di tre volte, e l’esportazione di sei volte; sono stati avviati 177 progetti per 525 milioni di dollari, creando fino a 50mila nuovi posti di lavoro, e questo trend va ora ulteriormente rilanciato.
Il presidente insiste sul fatto che “non abbiamo ancora espresso tutto il nostro potenziale… ogni anno in Uzbekistan si usano dispositivi farmaceutici per un valore di 1,6 miliardi di dollari, e solo una piccola parte viene dalle produzioni locali, il resto è tutto d’importazione”. Lo Stato ha cercato di dare un grande sostegno al settore, investendo moltissimo e creando apposite “zone farmaceutiche”, che però non vengono utilizzate nella maniera giusta. La localizzazione va ampliata per riuscire a raggiungere tutti, e per creare ovunque possibilità lavorative.
Nel messaggio al consiglio riunito si sottolinea l’importanza di imparare dall’esperienza dei partner stranieri, attirando i grandi marchi nel mercato interno del Paese. Un’indicazione ha riguardato la necessità di velocizzare la costruzione del cluster Tashkent Pharma Park, coinvolgendo altri investitori privati. Le ditte farmaceutiche uzbeke devono essere aiutate a raggiungere lo standard internazionale Gmp, e formare un adeguato sistema di tracciamento e verifica.
In tutto sono stati proposti 173 nuovi progetti per 1,5 miliardi di dollari, a cui lo Stato destinerà 600 milioni dal bilancio. Secondo i responsabili di tali progetti, già entro il 2024 sarà attivata la produzione di medicinali per ulteriori 400 milioni di dollari, con un export stimato a 160 milioni. Il nuovo direttore dell’Agenzia per lo sviluppo del settore farmaceutico, Abdulla Azizov, ha rilasciato in proposito un’intervista al canale Uzbekistan 24, confermando queste cifre e stimando un aumento delle esportazioni di farmaci di produzione uzbeka, che dovrebbe salire dagli attuali 120 milioni di dollari fino a 600-700 milioni.
Secondo Azizov “abbiamo personale sufficiente per raggiungere questi obiettivi, ma dobbiamo lavorare per elevare la loro qualifica, collaborando con gli specialisti per cominciare a creare prodotti originali”. Verranno aperti centri per lo sviluppo delle biotecnologie, coinvolgendo esperti degli Usa e della Cina, dove è più sviluppata questa direzione della ricerca. Anche le procedure di registrazione delle nuove aziende verrà facilitata per aiutare questa conversione produttiva e tecnologica. Una particolare attenzione verrà posta per l’utilizzo di erbe e piante locali a scopi medicinali; attualmente si usa il 75% di 750 tipi diversi di piante, ma si confida nel “potenziale inespresso” di questo campo, e in generale di tutta la grande ricchezza naturale, intellettuale e lavorativa del popolo dell’Uzbekistan.
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