Ministro del Commercio di Londra visita Taipei: Pechino si infuria
Per il governo cinese, i britannici incoraggiano i “separatisti” taiwanesi. In agosto la Cina aveva risposto con manovre militari su larga scala alla missione sull’isola di Nancy Pelosi. Pechino irritata anche dalla presenza navale della Gran Bretagna nella regione.
Taipei (AsiaNews) – Il ministro britannico del Commercio Greg Hands inizia oggi una due giorni di visita a Taiwan in cui incontrerà anche la presidente Tsai Ing-wen. Si tratta della prima missione sull’isola di una delegazione governativa di Londra dallo scoppio della pandemia da Covid-19 a inizio 2020.
Hands parteciperà alla 25ma edizione dei colloqui commerciali con Taipei. Le due parti lavorano a un memorandum d’intesa sulla cooperazione tecnologica: Taiwan è il primo produttore mondiale di microchip, componenti essenziali in ogni apparato elettronico avanzato.
Come si attendeva, l’arrivo a Taipei di un esponente di alto livello dell’amministrazione Sunak ha fatto infuriare la Cina, che considera Taiwan una “provincia ribelle” da riunificare anche con l’uso della forza. Pechino non vuole che governi con cui ha formali rapporti diplomatici intrattengano relazioni di Stato con i taiwanesi, pratica vista come un sostegno alle forze indipendentiste sull’isola.
Zhao Lijian, portavoce del ministero cinese degli Esteri, ha dichiarato oggi che il Regno Unito deve “interrompere ogni forma di scambio ufficiale con Taiwan e smettere di inviare segnali sbagliati ai separatisti sull’isola”.
Malgrado le rimostranze, non sembra che la visita di Hands porterà a un incremento delle manovre militari di Pechino attorno all’isola: lo scenario che si era materializzato in agosto con l’arrivo a Taipei di Nancy Pelosi, speaker della Camera Usa dei rappresentanti.
La tensione tra Cina e Gran Bretagna era già salita nel settembre 2021, quando la fregata Hms Richmond della Royal Navy ha attraversato lo Stretto di Taiwan – l’ultimo passaggio di una nave militare britannica nel tratto di mare risaliva al 2008.
In combinazione con la Marina Usa, quella australiana e di altri alleati, i britannici continuano a inviare navi da guerra vicino ad acque rivendicate da Pechino. Lo scorso mese unità della Royal Navy hanno partecipato al largo di Cebu (Filippine) all’esercitazione Sama Sama-Lumbas con le controparti di Washington, Manila Tokyo e Canberra.
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