Mindoro occidentale: 4 ore di elettricità al giorno a causa di mancati pagamenti statali
Il fabbisogno della provincia, di 27 MW, è stato ridotto a 7,5 "fino a nuovo avviso". Secondo le società che si occupano di forntura di energia la causa del problema è da far risalire alla compagnia statale National Power Corporation. Nel frattempo la popolazione affronta diverse difficoltà: dall'impossibilità di fare il bucato alla mancanza di macchine per la dialisi negli ospedali.
Manila (AsiaNews) - Nella provincia di Mindoro occidentale l’elettricità sarà disponibile solo per quattro ore al giorno. Lo ha annunciato nei giorni scorsi la società privata Occidental Mindoro Electric Cooperative (Omeco) che ha un accordo con l’unica centrale elettrica della provincia, la Occidental Mindoro Consolidated Power Corporation (Omcpc), spiegando che gestirà "fino a nuovo avviso" un solo generatore con una capacità di 7,5 megawatt, pari al 20% del fabbisogno provinciale.
Mindoro occidentale conta 525.354 residenti, di cui oltre il 20% sotto la soglia di povertà, secondo dati del 2020. Nelle ultime settimane molti hanno protestato contro il prolungarsi della crisi energetica. “È molto difficile riscaldare l'acqua e stirare le divise dei bambini. Il bucato si accumula e i nostri elettrodomestici si stanno guastando”, ha detto un organizzatore delle manifestazioni. Domani è previsto nella città di San José, capoluogo provinciale, un "blackout concert" in segno di protesta.
Il governatore provinciale è stato costretto a sospendere le lezioni in tutte le scuole pubbliche e private per tre giorni a inizio mese, e ha poi invitato i residenti ad utilizzare l’energia solare il più possibile, spiegando che la crisi energetica deve essere affrontata dal governo nazionale guidato dal presidente Ferdinand Marcos Jr.
Nel frattempo i medici negli ospedali hanno lamentato di essere sotto un grande stress e impossibilitati a fare il loro lavoro: “I pazienti in dialisi e il personale sono molto stressati, specialmente quando si verifica un'interruzione di corrente durante una sessione di dialisi”, ha spiegato la dottoressa Monica Bracamonte, capo di una cooperativa sanitaria che ha dovuto spendere 3 milioni di pesos filippini (poco più di 49mila euro) per acquistare generatori che permettessero il funzionamento continuativo delle macchine per la dialisi. “Avere elettricità e acqua è diventato un privilegio”, ha aggiunto Bracamonte, e procurarsi generatori non è più un’esigenza temporanea ma “una necessità”.
La crisi energetica nella provincia che occupa metà dell’isola filippina di Mindoro non è una novità: già nel 2019 erano cominciati i primi problemi riguardo la stipula di diversi contratti e negli ultimi anni la situazione è andata peggiorando.
L'attuale fabbisogno energetico della provincia è di circa 27 MW. Di questi, 20 MW sono forniti dall’Omcpc, situata a San José, nella parte meridionale della provincia, in base a una risoluzione del 25 marzo emessa dalla Commissione per la regolamentazione dell'energia. In precedenza, l’Omeco era in grado di procurarsi 4 MW di energia aggiuntivi da una centrale elettrica Mamburao, dalla parte opposta della provincia, gestita dalla National Power Corporation (Npc), la compagnia statale di fornitura di energia elettrica. Il contratto è però scaduto a dicembre 2021 e da allora la centrale elettrica non è più in funzione.
L’Omcpc si rifiuta di far andare a pieno regime la propria centrale elettrica affermando di non avere fondi per l'acquisto di carburante a causa del ritardo nel pagamento di una sovvenzione da parte della National Power Corporation. Anche secondo la presidente dell'Omeco, Eleanor Costibolo, i mancati sussidi sono la "radice del problema".
01/10/2021 12:50