Mindong, mons. Guo Xijin braccato dalla polizia per sottometterlo alla ‘Chiesa indipendente’
Da cinque giorni egli è vigilato da personale della pubblica sicurezza, sottomesso a pressioni. Il Partito vuole costringerlo a partecipare a un incontro del clero “indipendente” del Fujian. Un fedele di Mindong: Pregate per lui, perché è molto stanco.
Roma (AsiaNews) - Mons. Vincenzo Guo Xijin, vescovo sotterraneo, ausiliare di Mindong (Fujian), è braccato di continuo dalle forze della pubblica sicurezza che lo vuole costringere a firmare l’adesione all’ideale di una “Chiesa indipendente”, avendo in cambio il riconoscimento governativo.
Una “Chiesa indipendente” e sottomessa al Partito comunista cinese è la condizione posta dal presidente Xi Jinping perché i cattolici possano vivere in Cina. Per i cattolici sotterranei, una Chiesa “indipendente” è inaccettabile, dato che il Partito intende tale “indipendenza” anche come distacco dalla Santa Sede e dalla Chiesa universale. Da mesi le autorità del Fujian esercitano pressioni, ricatti, minacce ai sacerdoti per spingerli a firmare tale adesione in cambio del riconoscimento governativo senza di cui viene loro vietato il ministero.
Dal 9 novembre scorso mons. Guo, 61 anni, è sotto la vigilanza di due guardie della pubblica sicurezza. Di continuo, varie personalità sono andate a trovarlo ogni giorno nella sua sede a Luojiang per convincerlo a firmare l’adesione alla politica del Partito (foto 2).
Il Partito vuole anche che, dopo la firma, il vescovo partecipi a un incontro del clero “indipendente” del Fujian, che si sta svolgendo a Xiamen. L’incontro dura fino al 15 novembre. Il progetto del Partito è di mostrare la sottomissione di mons. Guo per indebolire la resistenza dei sacerdoti sotterranei, che sono la maggioranza del clero della diocesi.
Mons. Guo però si rifiuta di andare a Xiamen. Ieri mattina è stato caricato su un’auto a forza per portarlo a Xiamen, ma per l’opposizione del vescovo, la polizia ha deciso poi di portarlo a Ningde per sottometterlo a nuovi convincimenti. Alla fine, in serata, è stato portato nella nuova curia del vescovo ufficiale, mons. Zhan Silu. Secondo fonti locali, la polizia “spera che Zhan lo convinca a firmare”.
Questo pomeriggio, mons. Guo è scappato dalla curia di Ningde e ritornato a casa a Luojiang. I suoi fedeli sono sicuri che la polizia verrà ancora presto a cercarlo.
Mons. Vincenzo Guo Xijin è una delle “vittime” dell’accordo sino-vaticano, che ha fatto della diocesi di Mindong una specie di “progetto pilota” per l’attuazione dell’accordo. In precedenza, mons. Guo era il vescovo ordinario della diocesi, riconosciuto dalla Santa Sede, ma non dal governo.
La diocesi di Mindong aveva oltre 90mila cattolici. Di questi, almeno 80mila appartenevano alla Chiesa non ufficiale, serviti da 57 sacerdoti, 200 suore, 300 laiche consacrate e centinaia di laici catechisti. I sacerdoti della comunità ufficiale erano 12.
In seguito all’accordo fra Cina e Vaticano e all’eliminazione della scomunica al vescovo ufficiale Vincenzo Zhan Silu, su richiesta di papa Francesco egli ha accettato di essere retrocesso a vescovo ausiliare per lasciare la sede di ordinario a mons. Zhan.
Mons. Guo non è ancora riconosciuto dal governo perché si aspetta che egli firmi l’adesione alla “Chiesa indipendente”. Ma il vescovo si rifiuta di firmare in solidarietà ai molti sacerdoti che vengono perseguitati.
La situazione della diocesi appare piena di sofferenze e confusione: diverse decine di sacerdoti sotterranei, cedendo alle pressioni o per amore al ministero, hanno accettato di firmare l’adesione alla “Chiesa indipendente”, ma essi sono criticati dai fedeli.
Un fedele di Mindong ha confidato ad AsiaNews che mons. Guo “è molto stanco” e sperano che tutti i cristiani nel mondo preghino per lui.
18/09/2020 11:41
17/09/2020 11:07