Mindanao: 109 candidati e otto partiti per le prime elezioni del Bangsamoro
Lo riferisce la Commissione elettorale al termine della presentazione delle liste in vista del voto di maggio. I documenti depositati in un clima di “pace” e privo di irregolarità. Sono 25 i seggi da assegnare. Ma resta l’ombra del possibile rinvio dopo le proposte avanzate in questi giorni dai presidenti di Senato e Camera.
Manila (AsiaNews) - Sono 109 gli aspiranti ad una poltrona nei distretti parlamentari, in rappresentanza di otto partiti politici, che hanno completato l’iter di presentazione dei Certificati di candidatura (Coc) e dei Certificati di accettazione nomine (Can) per le Elezioni parlamentari del Bangsamoro (Bpe) 2025. È quanto ha riferito ieri la Commissione elettorale (Comelec), secondo cui la documentazione in vista del voto è stata depositata fra il 6 e il 9 novembre in un clima “di sostanziale pace” e privo di irregolarità come ha sottolineato il presidente Comelec George Garcia, che si dice “soddisfatto”.
Secondo quanto emerge dai registri ufficiali, almeno 41 aspiranti candidati si sono presentati per il distretto parlamentare di Lanao del Sur; a questi se ne aggiungono 15 ciascuno a Maguindanao del Norte e del Sur, 14 a Basilan, 10 a Tawi-Tawi, nove a Cotabato City e cinque nell’Area geografica speciale (Sga) di Cotabato. A livello di partiti sono otto quelli che ad aver depositato la documentazione necessaria e la lista dei candidati, oltre alla dichiarazione di intenzione di partecipare alle elezioni parlamentari (Mip-Pe).
Lo stesso Garcia ha definito soddisfacente anche il numero delle candidature, nonostante le ripetute richieste nel recente passato di rinviare la tornata elettorale in un quadro in cui non sono mancati gli elementi di criticità. “Il numero totale di aspiranti - commenta l’alto funzionario - è piuttosto alto se si considera che i seggi da assegnare al Parlamento sono solo 25 e che vi è la possibilità di un rinvio e di una ridefinizione”.
L’Autorità per la transizione del Bangsamoro (Bta) ha adottato nel recente passato la risoluzione n. 641, per chiedere alla Camera dei rappresentanti e al Senato di estendere il periodo di transizione dal 2025 al 2028. In risposta, il presidente del Senato filippino Francis Escudero e il presidente della Camera Martin Romualdez hanno depositato le rispettive proposte di legge per rinviare il voto (Bpe) all’11 maggio 2026.
Nel febbraio 2019 l’allora presidente Rodrigo Duterte aveva affidato la guida della nuova Regione autonoma di Bangsamoro nel Mindanao musulmano (Barmm) ad Al Hajj Murad Ebrahim, leader Milf, il quale ha assunto la carica di chief minister ad interim. Da quel momento i ribelli - che per decenni hanno combattuto una sanguinosa battaglia per l’autonomia, con150mila morti dagli Anni ’70 - si sono fatti garanti di pace e stabilità nel territorio a maggioranza islamica dell’isola di Mindanao. La Barmm è nata dopo la ratifica della Bangsamoro organic law (Bol), prodotto dei negoziati tra Manila e Milf e lo stesso Murad ha guidato gli 80 componenti della Bta, che ha governato le cinque province della regione fino all’elezione dei membri del suo Parlamento.
Articolato in due votazioni (21 gennaio e 6 febbraio 2019), un referendum ha sancito che la nuova regione è composta dalle province di Lanao del Sur, Maguindanao, Basilan, Sulu e Tawi-Tawi, nonché dalle città di Marawi, Lamitan, Cotabato e 63 villaggi di North Cotabato. Tuttavia, le divisioni sono emerse sin dall’inizio: la scelta del Milf, espressione del gruppo etnico dei Maguindanao, a guida della triennale fase di transizione politica ha alimentato il malcontento delle altre etnie islamiche, come i Tausug, che hanno dichiarato di preferire l’assetto federale, ed i Maranao. Vi sono poi i timori dei cristiani, soprattutto in materia di libertà religiosa anche se poi i leader cattolici hanno poi espresso sostegno al progetto autonomista, definendo la Bol “ultima occasione concreta per una pace giusta e durevole a Mindanao”.
Il Parlamento della nuova regione autonoma avrà 40 seggi per i rappresentanti dei partiti regionali, oltre a 32 seggi per i rappresentanti distrettuali e altri otto per i rappresentanti settoriali; saranno le prima dalla istituzione della Barmm nel 2019 e avranno una portata “storica”. Tuttavia, alla vigilia della presentazione delle candidature in alcuni settori del Paese è giunta una richiesta di rinvio, a partire dal presidente del Senato Escudero cita la recente sentenza della Corte Suprema che ha rimosso Sulu dall’area. Egli ha quindi sottolineato la necessità di creare una provincia e distretti congressuali per le città di nuova creazione nell’Area geografica speciale (Sga): si tratta dei 63 ex villaggi di North Cotabato che hanno votato l’ingresso, aggiungendo che anche il Malacañang (la presidenza della Repubblica) era favorevole al rinvio.