13/10/2024, 11.56
ECCLESIA IN ASIA
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Mindanao, vescovi e ulema rilanciano la loro collaborazione per la pace

di Santosh Digal

L'organismo che li vede insieme ha ripreso la sua missione tornandosi a incontrare dopo alcuni anni. Leader cristiani e musulmani chiedono insieme la reinclusione di Sulu nella regione autonoma del Bangsamoro, per salvaguardare le conquiste del processo di pace. La soddisfazione del movimento Silsilah: "Passo importante in questo momento storico in cui emergono divisioni e conflitti nelle Filippine e nel mondo". 

Manila (AsiaNews) - La Conferenza dei vescovi e degli ulama (leader religiosi islamici) di Mindanao, nel sud delle Filippine, ha ripreso la sua missione di dialogo e di pace dopo alcuni anni di pausa. Ha tenuto la sua assemblea a Davao City dal 7 al 10 ottobre 2024, assumendo il nuovo nome di Mindanao Religious Leaders Conference.

Il riavvio dell'esperienza in un nuovo formato e secondo le esigenze e le aspirazioni che guidano la missione di dialogo e di pace è stato accolto con favore da molti leader ecclesiali e gruppi della società civile, tra cui il Silsilah Dialogue Movement, attivo da 40 anni a Mindanao, che è stato in prima linea fin dall'inizio di questa esperienza attraverso p. Sebastiano D'Ambra, segretario esecutivo della Commissione episcopale per il dialogo interreligioso accanto all'ex arcivescovo di Davao mons. Fernando Capalla.

Per Silsilah è stato motivo di grande gioia apprendere che tutti i leader della Conferenza hanno approvato la Preghiera dell'armonia, che il movimento aveva preparato. “Siamo impegnati a portare avanti questa missione in questo momento storico in cui emergono divisioni e conflitti nelle Filippine e nel mondo - si legge in un comunicato -. Speriamo e preghiamo che questo nuovo inizio possa aiutare a riaffermare e promuovere il dialogo e la pace tra tutti i cristiani, i musulmani e gli altri nel rispetto delle diverse fedi religiose, ma tutti uniti in Dio, che è il Creatore. Abbiamo bisogno di riaffermare la fratellanza e la sorellanza universale nello spirito del Documento sulla fraternità umana firmato da papa Francesco con il Grande Imam dell'Università di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019”.

“I segnali di guerra in tutto il mondo, la crescente divisione tra gruppi politici e culturali a Mindanao, la povertà in aumento e la realtà dell'emergenza climatica - scrive ancora il movimento - ricordano a tutti noi che la missione che la Conferenza Episcopale-Ulama sta iniziando ora è molto importante, e Silsilah è al so fianco, specialmente nel continuare la missione di formazione e solidarietà con coloro che hanno bisogno”.

I membri della Conferenza dei leader religiosi di Mindanao hanno riaffermato il proprio impegno a lavorare per la pace e lo sviluppo sostenibile, dichiarando che i valori di amore, giustizia, armonia, rispetto, integrità, unità, riconciliazione, spiritualità e umanità guidano il nostro impegno per la pace e lo sviluppo sostenibile. Hanno espresso il loro impegno a rivitalizzare il loro ruolo nella costruzione della pace attraverso la loro piattaforma organizzativa, la Mindanao Religious Leaders Conference (MiRLeC), ”promuovendo inclusività, governance e pace nel Bangsamoro (la regione autonoma musulmana, frutto degli accordi di pace ndr), a Mindanao e nell'intero Paese”.

I vescovi e gli ulema riconoscono che l'attuazione degli accordi di pace, l'esclusione di Sulu, l'ingiustizia ambientale, l'estremismo e il terrorismo pongono sfide durature ed emergenti ai loro sforzi di costruzione della pace. Servono un impegno di pace più consolidato, che comprenda dialoghi e conversazioni di pace a cascata, il consolidamento delle circoscrizioni di pace, il dialogo con i leader politici locali e di altri Paesi, la promozione del ruolo delle donne, dei giovani e delle popolazioni indigene.

I leader religiosi cristiani e musulmani hanno infine rivolto alcuni appelli per salvaguardare le conquiste del processo di pace, chiedendo in particolare la reinclusione di Sulu nella regione autonoma del Bangsamoro (BARMM). Ai leader politici - in vista delle prossime elezioni di metà mandato del maggio 2025 per la politica locale e nazionale - chiedono di impegnarsi nelle comunità e tra gli elettori con sobrietà, onestà e sforzi pacifici per la campagna elettorale. Alle istituzioni e organizzazioni per la pace l’invito è a consolidare i propri sforzi per costruire la coesione sociale tra le comunità e le persone di buona volontà.

 

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