Militanti legati ad Al Qaeda controllano parte delle città irachene di Fallujah e Ramadi
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Militanti legati ad Al Qaeda controllano almeno la metà delle città irachene di Fallujah e Ramadi. La notizia, data da un funzionario del Ministero degli interni e confermata da testimoni presenti sul posto, conferma che il Paese rischia di tornare ai livelli di violenza del 2007 e 2008.
"Metà di Fallujah - ha detto il funzionario - è nelle mani dell' Islamic State of Iraq and the Levant (gruppo legato ad Al Qaeda) e l'altra metà è controllata di armati tribali". Testimonianze locali parlano di posti di blocco e camioncini armati che girano in città.
La vicenda si colloca nel quadro del recente aumento della violenza, che costituisce una tendenza potenzialmente pericolosa che minaccia di portare ai livelli di mortalità del 2007 e dell'inizio del 2008. In quest'ultimo anno, le stime delle vittime civili elaborate dalle Nazioni Unite segnarono il picco di quasi 1.100 uccisioni al mese. Cifre poi scese a una media di circa 254 vittime mensili nel 2009 e scese ancora fino a 231 nel 2011.
Le cifre, purtroppo, sono tornate a salire nel 2012. Sempre secondo i dati delle Nazioni Unite, le morti civili in Iraq in quell'anno riportano i dati ai livelli più alti dal 2009. L'ONU stima che 3.238 civili sono stati uccisi nel 2012, ovvero una media di 270 al mese. Tale tendenza è proseguita verso l'alto nel 2013. Le vittime civili stimate nell'anno appena trascorso sono più che raddoppiate, con una stima di 319 civili morti nel mese di gennaio, salite a 887, 852 e 565 nei mesi di settembre, ottobre e novembre.
Molteplici i fattori che stanno provocando l'aumento della violenza in Iraq: si va dalle reazioni a forme di settarismo politici alle ripercussioni della guerra civile in Siria, con l'aumento che essa sta provocando dell'influenza dei gruppi jihadisti e di Al Qaeda.
06/12/2019 10:52