Milioni di bambini filippini lasciano la scuola a causa dell'inflazione
Manila (AsiaNews) – Un bambino filippino su 6 non va a scuola e la percentuale è in crescita. Secondo i dati ufficiali dell’Ufficio statistico nazionale, nell’anno 2006-07 solo l’83% dei bambini ha frequentato la scuola elementare, mentre 5 anni fa erano il 90%. La percentuale precipita al 59% per la scuola secondaria.
Jesli Lapus, segretario per l’Istruzione, dice che nel 2007 “ci sono stati 1,207 milioni di bambini di 6 anni che non hanno concluso la prima classe e 3,8 milioni totali di bambini che con probabilità non frequentano la scuola”. Già nel 2003 dati ufficiali parlano di 11,6 milioni di ragazzi tra i 10 e i 24 anni che non frequentano alcuna scuola.
Tra le cause della crescente non scolarizzazione, il governo individua l’aumento del costo della vita, specie di alimenti ed energia: l’Ufficio statistico stima che nel 2008 il 16,8% dei bambini non è potuta andare alla scuola elementare per il maggior costo della vita, rispetto al 15,6% del 2007 e al 9,7% del 2003. Anche se i non abbienti sono esenti dalle tasse scolastiche, non possono permettersi i costi di trasporti, pasti, uniformi e libri. Per questo a giugno, all’apertura dell’anno scolastico, il presidente Gloria Macapagal Arroyo ha esentato gli studenti dall’obbligo dell’uniforme scolastica, per ridurre le spese per le famiglie. Inoltre gli studenti ricevono un chilogrammo di riso ogni settimana che vanno a scuola e in alcuni istituti selezionati gli studenti possono consumare a scuola per 120 giorni pasti a base di biscotti, pasta e latte. Ma lo Stato non è in grado di pagare libri, trasporti e vestiti.
Anche l’Arcidiocesi di Manila è impegnata, tramite la locale Caritas, a raccogliere 55 milioni di peso per aiutare i poveri, anche per celebrare i 55 anni della presenza della Caritas nel Paese. Gli aiuti sono destinati anzitutto agli scolari meritevoli le cui famiglie guadagnano meno di 1.000 peso (meno di 14 euro) al mese, e sostengono circa 6mila ragazzi di scuole elementari, superiori e università. L’obiettivo è aiutarne almeno 8mila entro il 2008. Gli studenti ricevono 10mila peso annui per spese di trasporto e tasse varie, ma anche aiuti per la didattica e la formazione morale.
L’idea – spiega la Caritas – è di incoraggiare la solidarietà di tutti. Grazie anche all’aiuto delle parrocchie, si forma un gruppo di 55 persone, ognuna che contribuisce con 1.000 peso l’anno. Con 1.000 circoli si avranno i 55 milioni.