Metropolita bulgaro esprime comunione con la Chiesa ortodossa ucraina
In una liturgia presieduta da Nikolaj (Sevastianov), vescovo di Plovdiv, si è citato il nome di Epifanyj di Kiev. Mosca accusa la chiesa bulgara di “complotto internazionale” contro la Russia e la sua Chiesa.
Mosca (AsiaNews) - Anche la Chiesa ortodossa bulgara fa un passo verso la comunione con la Chiesa sorella ucraina, riconosciuta da Costantinopoli, ma non da Mosca. Il 28 novembre scorso, un vescovo bulgaro ha citato il nome del nuovo primate ucraino Epifanyj (Dumenko) durante una solenne liturgia mattutina presieduta dal metropolita ortodosso di Plovdiv Nikolaj (Sevastianov) nella chiesa greca di sant’Atanasio e dei santi Acacio e Damasceno a Langades, dove il prelato era giunto in visita dalla Bulgaria. Come riferisce il sito greco Romalewfronimati, con Nikolaj concelebravano due metropoliti e un vescovo della Chiesa ellenica.
Durante il rito, al momento delle commemorazioni dei patriarchi e capi delle Chiese, il diacono ha proclamato i dittici ufficiali della Chiesa greca, in cui è inserito il nome di Epifanyj, e il metropolita Nikolaj ha concluso la litania con l’orazione finale. In questo modo, anche se la Chiesa ortodossa bulgara non si è ancora pronunciata circa il riconoscimento dell’autocefalia ucraina, appare evidente che perfino tra i bulgari i sentimenti di comunione pendono più verso Costantinopoli, che verso Mosca.
La Bulgaria, insieme alla Serbia, è tradizionalmente il Paese slavo più legato ai russi, ma evidentemente le pretese di Mosca non vengono facilmente accolte neanche a Sofia. In un recente viaggio del patriarca di Mosca Kirill (Gundjaev) in Bulgaria, del resto, non sono piaciute alcune frasi “paternaliste” nei confronti della Bulgaria, come se i russi fossero i veri liberatori del Paese. In realtà, i bulgari si ritengono gli antichi “maestri” dei russi, avendo trasmesso a loro la letteratura ecclesiastica, e il recente passato sovietico non giova certo a favore della “fratellanza slava”.
La diocesi greca di Langades fa parte della “lista nera” diffusa dal Patriarcato di Mosca, tra quelle da non visitare neanche per turismo, e in nessun caso partecipare alle liturgie dei greci “traditori”, che si dichiarano in comunione con la Chiesa di Epifanyj dj Kiev. I siti russi sottolineano che il patriarca bulgaro Neofit (Dimitrov) ha incontrato di recente gli ambasciatori di Grecia e Stati Uniti, rendendosi complice del “complotto internazionale” contro la Russia e la sua Chiesa.
17/12/2020 08:35
21/12/2018 08:17