Meng Hongwei, ex capo dell’Interpol, condannato a 13 anni e mezzo
Il 66enne dovrà anche pagare una multa di 2 milioni di yuan. Era stato espulso dal Partito Comunista nel marzo 2019. La moglie Grace aveva chiesto aiuto all’Interpol e al presidente francese, ma invano.
Pechino (AsiaNews) – Meng Hongwei, prima personalità cinese a divenire presidente dell’Interpol, è stato condannato oggi a 13 anni e mezzo di prigione per corruzione. La sentenza è stata emessa a Tianjin dalla Corte intermedia del popolo n.1.
Dal 2005 al 2017, Meng, 66 anni, avrebbe usato i privilegi della sua carica (vice-ministro della pubblica sicurezza e capo della polizia marittima) per ricevere bustarelle fino a 14,46 milioni di yuan (circa 1,88 milioni di euro). Egli sarà obbligato anche a pagare 2 milioni di yuan (circa 261 mila euro).
Secondo il verdetto, Meng “ha ammesso le accuse” e collaborato con i giudici. Il condannato ha anche dichiarato che non si appellerà.
Meng ha lavorato nella Pubblica sicurezza per quasi 40 anni, giungendo fino ad essere vice-ministro.
Nel 2004 era divenuto capo dell’Interpol in Cina. Nel novembre 2016 era stato nominato presidente dell’Interpol, primo cinese a ricoprire questo ruolo in un organismo internazionale di polizia.
Durante un viaggio in Cina nell’ottobre 2018, egli era scomparso nelle mani della polizia. Mesi dopo, nel marzo 2019, era stato espulso dal Partito comunista cinese.
Egli è una delle “tigri” che Xi Jinping ha voluto colpire nella sua campagna contro la corruzione. Prima di lui, sette anni fa è stato colpito un altro pezzo grosso della Sicurezza, Zhou Yongkang.
Sua moglie Grace, rimasta a Lione in Francia, dove ha sede l'interpol, ha domandato aiuto per il marito sia all'Interpol, sia al presidente francese Emmanuel Macron, ma invano.
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