Medico musulmano di Lahore: un ospedale gratuito per i malati di cancro
Lahore (AsiaNews) - “Ogni anno in Pakistan si ammalano di cancro più di 300mila persone. Ogni giorno ne muoiono 200 a causa del costo elevato dei medicinali e per la mancanza di dottori e infermieri specializzati”. Lo riferisce il dottor Shahryar A Khan durante una conferenza stampa a Lahore, nella quale ha lanciato un appello a governo e benefattori per sostenere la costruzione di un ospedale in cui i malati di cancro potranno essere curati in modo gratuito. Il dr. Khan, musulmano, che ha diretto reparti oncologici per 18 anni, dichiara che l’ospedale avrà una capienza di 400 posti letto e i suoi trattamenti ridaranno speranza a 180mila pazienti, senza distinzione di razza o religione.
Le fondamenta della prima Unità di cura palliativa del Paese sono state gettate la scorsa settimana durante una cerimonia organizzata nella periferia orientale di Lahore. Il Cancer Care Hospital - questo il nome dell’ospedale - occuperà una superficie di 23 acri (poco più di 93mila metri quadri) e la sua costruzione sarà ultimata entro tre anni con un costo di nove milioni di rupie (circa 78mila euro). Inoltre per la prima volta verrà introdotto un Dipartimento di infermeria oncologica nella relativa scuola infermieristica.
Nella città di Lahore è presente il primo e unico ospedale per la cura dei tumori del Pakistan. Si tratta del Shaukat Khanum Memorial Cancer Hospital and Research Centre, in cui vengono trattati 9.500 malati di cancro ogni anno in modo quasi gratuito. Stando ai dati forniti dall’ospedale, il 75% dei pazienti riceve aiuti economici per affrontare le cure necessarie, dai trattamenti chemioterapici alle operazioni chirurgiche.
Il dr. Khan riferisce ad AsiaNews: “La popolazione della provincia del Punjab [di cui Lahore è la capitale - ndr] si aggirava intorno ai 40 milioni quando questo ospedale è stato costruito 25 anni fa. Ora gli abitanti sono saliti a 100 milioni. Al momento in Pakistan abbiamo bisogno di 20 ospedali come questo”.
Il cancro è la seconda causa di morte nel Paese, ma ancora non rientra tra le materie insegnate nelle 46 università mediche. Ad oggi esistono solo otto specialisti in oncologia in ambito governativo.
“Io appartengo ad una famiglia povera e ho visto come le persone muoiono all’improvviso a causa di questa malattia. L’intero progetto ha l’obiettivo di salvare i pazienti senza alcuna discriminazione di tipo religioso. Allo stesso tempo, vogliamo aiutare il governo nell’offerta di strutture sanitarie. Ora abbiamo bisogno della sua attenzione”, conclude il medico.
19/11/2018 13:26
23/08/2019 08:25