Matale, donne in piazza contro il “caro-vita”
Colombo (AsiaNews) – La scorsa settimana un migliaio di donne delle aree rurali si sono date appuntamento nel distretto di Matale, inscenando una protesta contro l’aumento continuo del costo della vita, la caduta dell’indotto agricolo del Paese e l’importazione di sementi dall’estero, che causano gravi danni alle coltivazioni.
Ad organizzare la manifestazione di piazza un gruppo di donne appartenenti al movimento SAVISTHRI – Forum di attiviste del Paese che si occupa di agricoltura, pesca e piantagioni: “Abbassare il prezzo dei beni di prima necessità”, “Diminuire il costo del carburante”, “Abbassare il prezzo del latte in polvere”, “Interrompere l’importazione di sementi dalla Malesia”, questi sono alcuni degli slogan urlati dalle donne durante il percorso fra le vie della città, fino al punto finale della protesta, la sede del Centro per l’economia e il commercio di Dambulla.
Padma Pushpakanthi, coordinatrice nazionale del movimento SAVISTHRI sottolinea che “secondo il governo” gli aumenti su scala mondiale di elettricità, acqua, telecomunicazioni, oltre al carburante – sia gas che kerosene – hanno causato “un’impennata nei prezzi, acuita oltretutto dalla guerra in corso in alcune zone a nord e a est del Paese”. Gli aumenti “nei trasporti e nei beni di prima necessità, verdure incluse”, hanno peggiorato il tenore di vita della gente, spingendo gran parte della popolazione in un “abisso sempre più profondo”.
Alcune manifestanti riferiscono di “casi di suicidio” fra i contadini perché oberati “da debiti che non riescono a estinguere”; proteste alle quali si unisono anche i giovani, che denunciano pesanti “danni all’ambiente” e “gravi ostacoli” ai quali essi devono far fronte all’interno delle rispettive comunità.
Padma Pushpakanthi ha lanciato una campagna di raccolta firme da presentare al presidente cingalese Mahinda Rajapaksa, nella quale si chiedono provvedimenti urgenti per “abbassare il costo della vita”.