Marawi, Manila dichiara la fine dei combattimenti coi jihadisti
Le operazioni militari sono terminate nella notte. I soldati hanno cercato di convincere i guerriglieri ad arrendersi, senza successo. Circa 40 cadaveri dei militanti rinvenuti in due edifici e una moschea vicino al lago di Lanao, possibile un suicidio di massa. I combattimenti hanno causato la morte di almeno 1.131 persone, tra cui 919 militanti e 165 tra soldati e poliziotti. 1.780 gli ostaggi liberati.
Marawi (AsiaNews/Agenzie) – Il segretario alla Difesa Delfin Lorenzana ha dichiarato questa mattina la fine dei combattimenti a Marawi, circa cinque mesi dopo che centinaia di jihadisti hanno attaccato la città meridionale, in un audace tentativo di trasformarla in una “provincia” dello Stato islamico (Is).
Lorenzana ha affermato che le operazioni militari sono terminate nella notte, dopo che le truppe governative hanno prevalso nell'ultimo attacco contro i guerriglieri, che si erano rintanati all'interno di diversi edifici nel cuore di Marawi. “Non vi sono più militanti nella città”, ha dichiarato.
Il gen. Restituto Padilla, portavoce militare, ha raccontato che nelle ultime ore del conflitto i soldati hanno cercato di convincere i guerriglieri ad arrendersi, senza successo. Circa 40 cadaveri dei militanti sono stati rinvenuti in due edifici e una moschea vicino al lago di Lanao. Un funzionario delle Forze armate dichiara che è possibile sia avvenuto un suicidio di massa, dopo che le truppe hanno accerchiato gli ultimi combattenti islamisti.
I combattimenti a Marawi hanno causato la morte di almeno 1,131 persone, tra cui 919 militanti e 165 tra soldati e poliziotti. Almeno 1.780 degli ostaggi sequestrati dai militanti, tra cui il vicario generale di Marawi p. Teresito “Chito” Suganob, sono stati salvati nelle operazioni di salvataggio e un gruppo finale di 20 prigionieri è stato liberato durante la notte. Ciò ha lasciato i militanti islamisti senza gli ostaggi, usati per mesi come scudi umani per rallentare l'avanzata militare.