Mar Cinese meridionale, Pechino installa dei missili sulle isole contese
Alcune immagini satellitari mostrano una batteria missilistica a Yongxing nelle Paracels, contese da Cina, Vietnam, Taiwan, Filippine, Brunei e Malaysia. Il governo di Taipei conferma, mentre Pechino parla di “notizie false create da media occidentali”.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La situazione del mar Cinese meridionale rischia di aggravarsi dopo la notizia che Pechino avrebbe installato un potente sistema di missili terra-aria su una delle isole al centro delle dispute territoriali. Yongxing, conosciuta anche come “isola Woody”, è sotto il controllo cinese da quarant’anni ma nello specifico è rivendicata anche da Taiwan e dal Vietnam.
Alcune immagini satellitari, mandate in onda da Fox News, mostrerebbero questo sistema bellico. Taipei, che fino ad ora ha sempre mantenuto un atteggiamento conciliante, ha confermato l’installazione e ha parlato di “provocazione cinese”. Il cambio di tono, secondo gli analisti, va attribuito alla vittoria elettorale del Partito democratico progressista, più intransigente rispetto ai nazionalisti del Kuomintang sui rapporti con Pechino.
Da parte sua, la Cina nega in maniera risoluta. Wang Yi, ministro degli Esteri, ha dichiarato: “Alcuni media occidentali stanno creando false notizie. La Cina per una limitata e necessaria autodifesa ha realizzato strutture sulle isole e sulla barriera corallina dove è stato dislocato personale cinese. Ma si tratta di un intervento di autotutela, autorizzato da leggi internazionali. Quindi non dovrebbero sorgere problemi”.
La Yongxing è la più grande isola delle Paracels. È abitata da circa mille persone, tutti cinesi: sono per lo più soldati, operai e pescatori. Le immagini fanno pensare a due batterie da otto lanciatori di missili e a un sistema di radar. Secondo la BBC i missili sarebbero degli HQ-9 per la difesa aerea, con una gittata di 200 chilometri.
Lo specchio di mare compreso tra le isole Spratly e le Paracels è conteso da diversi paesi della regione, tra i quali Vietnam, Taiwan, Filippine, Brunei e Malaysia, oltre naturalmente alla Cina. Pechino sta costruendo nell'area delle isole artificiali, con piste d'atterraggio a uso sia civile che militare.