Manila: in vigore la 'Magna Charta' delle tutele per 600mila marittimi filippini
Firmato dal presidente Marcos il provvedimento che mira a rafforzare la protezione dei diritti dei lavoratori imbarcati sulle navi in tutto il mondo. Le Filippine sono il Paese con più persone impiegate in questo settore. Un intervento reso urgente anche dal moltiplicarsi degli attacchi alla navigazione commerciale nell’Oceano indiano e nel Mar Rosso.
Manila (AsiaNews) - Con la firma oggi da parte del presidente Ferdinand Marcos Jr. della legge denominata Magna Carta of Filipino Seafarers, il Paese si dota di uno strumento più efficace e aggiornato di tutela di una parte consistente della propria migrazione per lavoro. Obiettivo non soltanto la tutela dei lavoratori marittimi nell’arcipelago e all’estero, ma anche la promozione delle attività marinare come strumento per raggiungere la piena occupazione.
Nel messaggio letto poco dopo la firma davanti a membri del suo governo e ai rappresentanti delle parti coinvolte nella definizione del documento, Marcos ha segnalato come sia “il nostro modo per dire ai nostri marittimi che vi vediamo, vi sentiamo e vi sosteniamo”. Indicando il provvedimento come “molto tempestivo”, il capo dello Stato filippino ha ringraziato i parlamentari per avere “rafforzato i diritti dei lavoratori del mare, accolto le loro sfide e sostenuto i loro sogni”.
Tra le possibilità proposte dalla Magna Carta, quella di garantire finalmente il coordinamento di vari ministeri e agenzie: la Commissione per l’Educazione superiore, il Dipartimento degli Affari esteri, l’Autorità per l’industria marittima, la Guardia costiera filippina, il Dipartimento per il Lavoro e l’Impiego e il Dipartimento per i Lavoratori migranti. Saranno quindi in molti a dare un contributo allo sviluppo, professionale e numerico, di un settore occupazionale che impiega 600mila persone, di cui 400mila all’estero, imbarcati su quasi tutti i mari del pianeta. Dati che ne fanno la presenza internazionale più consistente nel settore, seguita da quelle russa, indonesiana, cinese e indiana.
Alla luce di tanti episodi negativi di sfruttamento, abuso o mancato riconoscimento di quanto concordato perlopiù attraverso agenzie governative filippine, agenzie di impiego locali e straniere, la nuova legge nasce per creare una rete che rafforzi i diritti e le condizioni di lavoro dei lavoratori e, in parallelo, ne migliori conoscenze, preparazione e carriera. Alla luce di eventi recenti e in corso - in particolare il rischio di attacchi alla navigazione commerciale nell’area occidentale dell’Oceano indiano e nel Mar Rosso - il proposito è di garantirne la sicurezza in accordo con tutti gli attori nazionali o internazionali coinvolti.
Di un passo significativo che consentirà ai marittimi filippini “di essere in grado di continuare a sostenere le proprie famiglie nei luoghi di provenienza” ha parlato il presidente del Parlamento, Martin Romualdez. “Con questa misura - ha aggiunto - speriamo di confermarci il maggiore fornitore di lavoratori marittimi al mondo” continuando quindi a garantire un apporto indispensabile alle rimesse dall’estero, ancora indispensabili all’economia dell’arcipelago.
25/09/2023 10:17