Manila e Pechino sempre più vicine: proteste e ironia per la visita di Xi
Molti filippini si oppongono alle rivendicazioni territoriali di Pechino nel Mar Cinese meridionale. Centinaia di attivisti hanno preso parte ad una manifestazione di protesta presso l’ufficio consolare cinese. Social media inondati di immagini di Winnie the Pooh, censurato in Cina per la sua presunta somiglianza con il presidente. Sottoscritti dai due leader 29 accordi.
Manila (AsiaNews/Agenzie) – Proteste di piazza ed ironia su internet hanno segnato la visita di due giorni del presidente cinese Xi Jinping nelle Filippine, giunta in queste ore al termine. La firma di diversi accordi, tra cui uno per l’esplorazione congiunta delle risorse naturali nelle acque contese del Mar Cinese meridionale, avvicina sempre più Manila a Pechino e rafforza la crescente influenza cinese nel Pacifico.
Molti filippini si oppongono alle rivendicazioni di Pechino sulla maggior parte del Mar Cinese meridionale. Due anni fa, la Corte permanente di arbitrato (Cpa) dell’Aja ha deliberato che la Cina “non ha alcun diritto” di sovranità sui territori contesi. La disputa ha portato al congelamento dei legami tra Pechino e Manila, ma tutto ciò è cambiato quando Rodrigo Duterte è divenuto presidente. Egli ha accantonato la sentenza per perseguire miliardi di dollari Usa in scambi ed investimenti dalla Cina, che i critici definiscono una “dispersione di terra ancestrale”.
Mentre le più alte cariche dello Stato accoglievano l’arrivo di Xi (foto 1), ieri centinaia di attivisti hanno preso parte ad una manifestazione di protesta presso l’ufficio consolare cinese a Manila (foto 3-4). I dimostranti hanno esposto cartelli e striscioni con scritto: “Xi Jinping non è il benvenuto”; “Fuori la Cina dalle nostre acque”; “Giù le mani dalla nostra terra e dal nostro mare”. Nel frattempo, i social media erano inondati di immagini di Winnie the Pooh, come espressione del sentimento anticinese. In passato, gli internauti hanno utilizzato il popolare personaggio inventato da A. A. Milne per ironizzare sulla sua presunta somiglianza con Xi, attirando la censura delle autorità di Pechino.
Nonostante le critiche interne, Duterte è riuscito nel suo intento di consolidare i rapporti commerciali con Pechino. Xi ha illustrato alla controparte i benefici della Belt and Road Initiative, che secondo i critici metterebbe in pericolo le nazioni coinvolte, attraverso un indebitamento in grado di comprometterne l’indipendenza. “Duterte ed io – ha dichiarato ieri il presidente cinese (foto 2) – abbiamo concordato di elevare il nostro rapporto ad una cooperazione strategica globale. Questa visione traccia un corso chiaro per le relazioni tra Cina e Filippine e invia un messaggio al mondo: che i nostri due paesi sono partner nella ricerca di uno sviluppo comune”.
Entrambi i leader hanno preso parte alla cerimonia di firma di 29 accordi commerciali ed economici. Tra questi, ha suscitato polemiche il Memorandum d’intesa (MoU) Uno di questi, un memorandum d'intesa (MOU), riguardante l’istituzione di un Comitato per esplorare i miliardari giacimenti di petrolio e gas situati nelle acque contesa del Mar Cinese meridionale. A tal proposito, nessun dettaglio è tuttavia stato fornito. Alcuni senatori dell’opposizione, sostengono che sottoscrivere tale accordo “significa per le Filippine riconoscere una co-proprietà illegale”. Dar seguito all’intesa costituirebbe “una violazione della costituzione e potrebbe portare all’impeachment di Duterte”.
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