Manila, universitari e parlamentari filippini uniti in difesa della vita
Manila (AsiaNews) - Organizzazioni studentesche e nuovi blocchi parlamentari - di recente formazione - a "difesa della vita". Nelle Filippine si allarga il fronte che si batte contro le politiche pro aborto, fra cui la famigerata legge di "salute riproduttiva" osteggiata con forza dai vescovi e dalla comunità cattolica. Il movimento studentesco della University of Asia and the Pacific ha indetto per il 7 settembre una conferenza sulla castità e la vita; intitolata "Real Love Revolution 2013" , la manifestazione riunirà ragazzi e ragazze di estrazione diversa e si svolgerà al Philippine International Convention Center Plenary Hall di Pasay, municipalità di Metro Manila.
La conferenza intende spiegare ai filippini, e in particolare ai giovani, l'importanza della castità e della difesa della vita in ogni sua forma ed espressione. I relatori illustreranno i differenti aspetti che ruotano attorno alla scelta della castità e i riflessi nella società contemporanea. Ma si parlerà anche della Reproductive Health Bill (RH Law), di contraccezione, divorzio, sesso pre-matrimoniale e gravidanze giovanili.
Nel corso dell'evento si terrà anche una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal neo-presidente della Conferenza episcopale filippina (Cbcp) mons. Socrates Villegas, arcivescovo di Lingayen-Dagupan. Alla funzione è prevista la partecipazione di almeno 8mila persone.
Nel frattempo alcuni parlamentari, guidati da Ferdinand Martin Romualdez e da Lito Atienza ex sindaco di Manila, provenienti in larga maggioranza dal "blocco indipendente" hanno formato una "coalizione per la vita" in seno alla Camera. Lo scopo è quello di promuovere politiche, leggi e norme che siano "pro vita" all'interno del Congress, che privilegiano la famiglia, la lotta contro la RH bill. Temi e valori, aggiungono, oggi "sotto attacco" in Occidente e che ora vengono sminuiti o erosi anche nelle Filippine.
La legge "di salute riproduttiva" ha atteso quasi 14 anni per essere approvata, dopo cinque diverse modifiche, oltre un anno di discussioni in parlamento e la fiera opposizione della Chiesa. Il provvedimento, approvato nel dicembre scorso, rifiuta l'aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare che invita le coppie a non avere più di due figli. Essa permette in alcuni casi l'obiezione di coscienza, ma allo stesso tempo favorisce la sterilizzazione volontaria. Chiesa e associazioni cattoliche sostengono invece il Natural Family Programme (Nfp), che mira a diffondere tra la popolazione una cultura di responsabilità e amore basata sui valori naturali.
Il disegno di legge è promosso soprattutto dalle grandi organizzazioni internazionali, come ad esempio Onu e Unicef, che legano l'alto tasso di natalità alla povertà del Paese. I Paesi che non si attengono a tali norme perdono il diritto a ricevere aiuti umanitari. Nei mesi scorsi anche l'arcivescovo di Manila, card Luis Antonio Tagle, è intervenuto sulla controversia, sottolineando il valore "assoluto" della vita umana che "vincerà sul controllo delle nascite".