Manifestano gli indù di India e Nepal per restaurare la monarchia religiosa
Kathmandu (AsiaNews) – Migliaia di Sadhu indù (asceti contemplativi) di India e Nepal hanno protestato ieri mattina a Birgunj, vicino al confine indiano a circa 250 chilometri da Kathmandu, chiedendo la restaurazione della monarchia indù nel Nepal.
Tutte le strade della zona sono state bloccate dai dimostranti, che si sono seduti sulla via principale, che va da Birgunj a Raksaul in India, occupandone circa 2 chilometri. Hanno cantato slogan in sostegno del re del Nepal e della monarchia indù. Hanno pregato e offerto grano per propiziare l’accoglimento delle loro richieste. Hanno cucinato il pranzo sulla strada e poi hanno recitato inni indù accompagnandosi con strumenti musicali. Divisi in più gruppi, vestiti di giallo e bianco e con un Tika giallo (segno religioso) sulla fronte, hanno danzato impugnando bastoni e vasi.
La manifestzione è stata organizzata da gruppi fondamentalisti dell’India collegati con la Federazione mondiale indù, insieme a partiti nepalesi indù come il Partito Nepal Janasangh. I dimostranti sono venuti in pullman da varie parti dell’India, molti dal Maharastra, come pure da tutto il Nepal.
Ha partecipato anche il leader indiano fondamentalista Swami Gurunath con i suoi seguaci, che ha detto che “continueremo a sostenere gli indù del Nepal per restaurare una monarchia indù nel Paese. Siamo pronti ad aiutarli in ogni modo”.
Il leader indù nepalese Swami Prapannacharya ha minacciato il governo che “se non ascolta la nostra voce, faremo maggiori manifestazioni e scioperi nell’intero Paese. Tutta la nazione sarà bloccata”.
Burgunj è uno dei principali luoghi di transito del traffico veicolare e commerciale tra India e Nepal. Tra i due Paesi ogni giorno passano oltre 400 veicoli trasportanti merci. La manifestazione ha impedito qualsiasi transito. All’inizio la polizia ha cercato di disperdere i dimostranti e riaprire la strada, ma il governo ha vietato di usare la forza.
Bharat Keshari Singh, rappresentante del Nepal nella Federazione mondiale indù e consigliere del re nepalese, ha detto che “ora aspettiamo di vedere cosa deciderà il governo. Se pochi partiti politici tentano di agire in contrasto con la nostra tradizione religiosa e la cultura senza il consenso della popolazione, saremo obbligati a intervenire per preservare la nostra nazione e l’identità nazionale, anche con il sostegno estero. Questa dimostrazione unitaria può essere un punto di partenza”.