Manama: perquisiti uffici e appartamenti dell’ayatollah Isa Qassim, resta alta la tensione
La polizia ha fatto irruzione nello studio e nei locali al piano superiore dell'edificio. Gli alloggi ospitano gli studenti del leader religioso sciita. Un’azione considerata “provocatoria” e “offensiva” dagli ambienti vicini all’ayatollah. Minaccia delle autorità: esilio volontario o deportazione oltre i confini.
Manama (AsiaNews) - Le forze di polizia del Bahrain hanno perquisito uno degli uffici dell’ayatollah Isa Qassim, leader supremo della comunità sciita del piccolo principato del Golfo. Nei giorni scorsi le autorità lo hanno privato della cittadinanza, perché egli avrebbe usato la propria posizione e il suo ruolo per “servire gli interessi” di potenze “straniere".
Gli agenti hanno forzato le porte dell’ufficio, situato nel quartiere di Karana, nella parte ovest della capitale Manama, procedendo anche alla perquisizione degli appartamenti situati nei piani superiori. Gli alloggi ospitano gli studenti del leader religioso sciita.
L’azione delle autorità è considerata provocatoria e offensiva dagli ambienti vicini all’ayatollah e si va ad aggiungere al rituro della cittadinanza; egli è uno degli ulema più rispettati del mondo islamico di confessione sciita ed è finito nel mirino delle autorità per la propria “opposizione” alla dinastia al potere nell’emirato.
Sempre ieri in difesa del leader religioso sciita era intervenuto anche il generale Qassem Soleimani, comandante della brigata al Quds dei Pasdaran, le guardie della Rivoluzione islamica iraniane; per l’alto ufficiale la decisione di revocare la cittadinanza è una linea rossa oltrepassata la quale si rischia di “incendiare” il Paese e l’intera regione. Egli non ha risparmiato critiche alla dinastia di Al Khalifa - al potere nel Bahrein - e a quanti la sostengono, poiché esercita pressioni su un popolo pacifico che saranno causa di “un sollevamento sanguinoso”.
Nato a Daraz (parte occidentale di Manama) nel 1940, l’ayatollah Isa Qassim è uno degli ulema più eruditi nel campo del Diritto islamico, materia che insegna dal 1960. Redattore e fondatore della Costituente del Bahrain nel 1971, egli si è candidato alle elezioni parlamentari che si sono tenute nello stesso anno; tuttavia, lo scioglimento del Parlamento gli ha impedito di ottenere il seggio.
In seguito, il leader sciita ha lascito l’emirato per seguire i corsi avanzati di scienze religiose islamiche a Qom in Iran, dove ha ottenuto il titolo di ayatollah. Egli gode di massima popolarità fra gli sciiti del Bahrain ed è da loro considerato come la più alta carica religiosa del Paese.
Nel 2011, con lo scoppio delle rivendicazioni dei cittadini del Bahrain per una maggiore democrazia e diritti politici e civili, le autorità lo hanno accusato di ordire complotti e trame per rovesciare la leadership al potere. Al tempo l’ayatollah ha criticato con forza le violenze delle autorità contro i manifestanti e, in particolare, contro la comunità sciita del Paese.
Il 20 giugno scorso le autorità del Bahrain hanno privato della cittadinanza l’ayatollah Isa Qassim e tutti i membri della sua famiglia, minacciando inoltre di deportarlo al di fuori dei confini nazionali a meno che non preferisca scegliere la strada dell’esilio volontario. Da qui le proteste di piazza di gran parte della popolazione, che rischiano di innalzare la tensione e fomentare nuovi scontri. (PB)
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