Manama, dopo 4 anni di carcere torna libero l’attivista Nabeel Rajab
Egli era stato arrestato nel 2016 per critiche al governo e diffusione di notizie false sui social media. I giudici avevano comminato cinque anni di prigione. Il rilascio grazie a una norma recente che permette di convertire la galera in misure alternative. È il primo attivista e leader dell’opposizione a beneficiarne.
Manama (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità del Bahrain hanno rilasciato l’attivista 55enne pro diritti umani Nabeel Rajab, arrestato nel 2016 e condannato a cinque anni di prigione per aver “criticato il governo” sui social media e “diffuso notizie false”. In passato associazioni pro diritti umani e dissidenti hanno denunciato il trattamento subito in cella dall’uomo e una commissione delle Nazioni Unite ha invocato a più riprese la sua liberazione, avvenuta ieri dopo quattro anni.
Secondo quanto riferisce il suo avvocato, egli sconterà il termine rimanente della pena in un contesto non detentivo. “Nabeel è stato rilasciato - sottolinea Mohammed Al-Jishi - ed è sulla via del ritorno a casa. I giudici gli hanno infine concesso una modalità alternativa” al carcere, nel contesto di una riforma promossa nel 2018 che permette di convertire la prigione nei domiciliari o soluzioni diverse dalla cella.
Centinaia di prigionieri e detenuti per reati comuni hanno ritrovato la libertà grazie alla legge. Tuttavia, Rajab (nella foto, assieme alla figlia) è il primo leader dell’opposizione e attivista pro diritti umani ad averne beneficiato.
Rajab, sciita, originario del villaggio di Bani Jamra, nei pressi della capitale Manama, ha guidato molte proteste contro il potere di Al Khalifa, chiedendo maggiore democrazia e libertà civili. Leader del gruppo Bahrain Center for Human Rights (Bchr), il 6 giugno 2012 era stato arrestato per aver insultato la comunità sunnita sul web. Rilasciato, l’attivista viene fermato una seconda volta nel 2016 e condannato nel 2018 a cinque anni di carcere.
All’epoca i vertici governativi avevano rivendicato la legittimità del processo, parlando di iter giudiziario “indipendente e trasparente”. Il Bchr “accoglie con soddisfazione il rilascio” di Nabeel Rajab “dopo quattro anni dietro le sbarre”. “Siamo felicissimi” aggiunge Aya Majzoub di Human Rights Watch (Hrw), perché “Nabeel è un attivista dedito alla causa e appassionato, che ha sempre sostenuto i diritti umani” nel Paese.
Il Bahrain è una monarchia del Golfo retta da una dinastia sunnita in una realtà in cui la maggioranza della popolazione (almeno il 60-70%) è sciita e da tempo chiede cambiamenti costituzionali, diritti sociali ed economici. Nel 2011 sulla scia delle primavere arabe, vi sono state sommosse che il re del Bahrain - alleato di Washington e sostenuto da Riyadh - ha represso grazie al sostegno di truppe armate inviate dall’Arabia Saudita.
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