29/03/2021, 11.13
INDONESIA
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Makassar: gli attentatori legati ai radicali islamici delle Filippine

di Mathias Hariyadi

Uno dei terroristi che ha cercato di colpire la cattedrale apparteneva al gruppo Jamaah Ansharut Daulah (Jad), famoso per aver compiuto l’attentato alla cattedrale di Jolo nel 2019. Arrestati alcuni membri del gruppo a Sumbawa, nella provincia di West Nusa Tenggara. La condanna del presidente Widodo, del ministro per gli Affari religiosi, delle Chiese protestanti. Vicario generale di Makassar: Grazie all’impegno delle forze dell’ordine. È importante sostenere la comunità cattolica e “promuovere lo spirito di fraternità fra tutti i cittadini indonesiani”.

Jakarta (AsiaNews) – Gli attentatori suicidi della cattedrale di Makassar sono legati a gruppi di radicali islamici nelle Filippine. Il capo della polizia indonesiana, gen. Listyo Sigit Prabowo ha confermato ieri sera che almeno uno dei due terroristi apparteneva al gruppo Jamaah Ansharut Daulah (Jad). “Il gruppo Jad – ha detto Prabowo – ha organizzato attentati con bombe a Jolo, nelle Filippine”. Il riferimento è all’attentato del 27 gennaio 2019, quando due bombe scoppiarono nella cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo (Sulu). Allora, l’amministrazione filippina aveva dichiarato che all’attentato aveva partecipato un membro indonesiano del gruppo, che è legato all’Isis. Lo Jad, che è basato in Indonesia è responsabile di diversi attacchi a chiese in Indonesia e nelle Filippine.

L’attentato suicida di ieri ha ucciso solo i due sospetti terroristi, un uomo e una donna, e ha ferito 20 fedeli, come pure la guardia di sicurezza che ha fermato i due attentatori che volevano entrare in chiesa, proprio alla fine della funzione della domenica delle Palme. Non è chiaro se i due fossero marito e moglie.

Se la guardia, Cosmas, non fosse riuscito a fermare gli attentatori, sarebbe stata una strage. Invece, Cosmas si è insospettito e si è diretto verso i due all’entrata del cancello laterale della chiesa e i due, immediatamente, hanno fatto esplodere la bomba contenuta in una pentola a pressione.

Ieri sono avvenuti degli arresti di membri del gruppo a Sumbawa, nella provincia di West Nusa Tenggara.

Le condanne

Condanne dell’attentato sono venute da molte parti. In un video-messaggio, il presidente Joko Widodo ha detto di aver ordinato alla polizia di smascherare la rete terrorista “fino alle radici”. Egli ha aggiunto che il terrorismo è un crimine contro l’umanità e non è legato a nessuna religione. “Tutte le religioni sono contro il terrore… Lo Stato non permetterà che simili atti di terrore accadano ancora” (foto 3).

Yaqut Cholil Qoumas, ministro per gli Affari religiosi, ha detto che questo attacco-bomba oscura la tranquillità della vita sociale. Egli spera che le forze di polizia rivelino al più presto la mente di questo atto odioso.

Il presidente della Comunione delle Chiese in Indonesia (Pgi), il rev. Gomar Gultom, ha detto che questo attentato va ad aggiungersi alla lista degli atti di violenza e di terrore in Indonesia.

Altre denunce e condanne sono venute da varie organizzazioni cattoliche quali PMKRI, Pemuda Katolik, WKRI, FMKI

La risposta dell’arcidiocesi di Makassar

Mons. John Liku Ada’s, l’arcivescovo di Makassar non si è finora espresso sull’attentato, ma il vicario generale, p. Joni Payuk, Cicm, ha ribadito la ferma condanna della comunità cristiana contro “questo atto di terrore. Qualunque sia il motivo sottostante, questo gesto non è giusto”.

Egli ha avuto parole di apprezzamento per “il buon lavoro dell’amministrazione locale, della polizia e delle forze armate nell’affrontare l’incidente investigando il caso, compiendo perquisizioni e ricerche, cercando di ricostruire il sentimento di sicurezza sociale a Makassar”.

“Vogliamo anche sostenere – ha aggiunto - il morale della nostra comunità cattolica, perché sia attiva nel promuovere lo spirito di fraternità fra tutti i cittadini indonesiani. Questo è molto importante per assicurare l’unità nazionale e escludere ogni ideologia o pensiero che metta in pericolo l’armonia sociale della nostra società”.

Secondo p. Willem Tulak, parroco della cattedrale, nella città di Makassar ci sono 1400 fedeli. “Per l’80% sono di discendenza cinese, mentre il resto proviene da diverse zone ed etnie: Toraja, Manado, East Nusa Tenggara, Java”.

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