Madrid apre un'inchiesta contro Hu Jintao, colpevole di genocidio in Tibet
Madrid (AsiaNews) - La Corte nazionale spagnola ha accettato di aprire un'inchiesta per contro l'ex presidente cinese Hu Jintao, accusato di genocidio da alcuni gruppi tibetani che vivono in esilio. Secondo i richiedenti Hu, che ha guidato la Regione autonoma del Tibet fra il 1988 e il 1992, è colpevole di aver ordinato un massacro "fuori da ogni regola giuridica" contro i tibetani coinvolti nelle proteste cinesi del 1989. Nelle violenze, nate dopo la morte del 10mo Panchen Lama, morirono circa 500 persone.
Alcuni mesi dopo, il copione si sarebbe ripetuto in piazza Tiananmen contro studenti e lavoratori scesi in piazza per chiedere la fine della corruzione del Partito comunista e una maggiore democrazia. Hu Jintao fu il primo politico di alto rango a congratularsi via telegramma con l'allora presidente Deng Xiaoping per la "saggia scelta" di mandare i carri armati in piazza contro cittadini disarmati.
In giugno lo stesso tribunale aveva rigettato la richiesta per mancanza di prove, che sono state raccolte e presentate ai giudici. Inoltre i giudici sostengono di poter aprire il caso dato che uno dei postulanti, Thubten Wangchen, è un cittadino spagnolo e perché la Cina non ha aperto alcuna inchiesta ufficiale riguardo le accuse mosse dagli esuli.
La Corte nazionale è l'organismo ufficiale del Regno incaricata di giudicare crimini contro l'umanità "anche al di fuori del territorio spagnolo", dato il principio di competenza universale che gli è stato riconosciuto dall'Onu. Nel 2009, le Nazioni Unite le hanno ridotto la competenza ai casi in cui siano coinvolti abitanti o cittadini spagnoli.
Il Comité de Apoyo al Tibet, organismo impegnato nella difesa dei diritti umani del popolo tibetano che ha presentato la richiesta, ha accolto con favore la decisione dei giudici: "La Corte riconosce in questo modo che quel genocidio fu contrario alla nazione tibetana. Inoltre, si tratta di un ottimo tempismo dato che il caso si apre proprio mentre termina l'immunità diplomatica di cui ha goduto [per dieci anni] l'ex presidente cinese".
13/02/2014
18/03/2005