Madhya Pradesh, ‘false le accuse di conversioni forzate’ per i canti di Natale
Parla il rettore del St. Ephrem’s Theological College di Satna. Il sacerdote ricostruisce l’aggressione a 30 seminaristi e due sacerdoti, tenuti in ostaggio da giovani militanti indù per diverse ore. L’uomo che accusava un prete di avergli dato dei soldi per spingerlo ad abbracciare il cristianesimo avrebbe ritrattato.
Satna (AsiaNews) – “Condanniamo con forza le atrocità compiute contro i missionari cristiani e l’intimidazione delle minoranze religiose. Chiediamo azioni immediate da parte delle autorità civili verso coloro che sono coinvolti nell’incidente”. A parlare è p. Joseph Ottapurackal, rettore del St. Ephrem’s Theological College di Satna. Egli interviene in prima persona per condannare l’arresto di 30 seminaristi e due sacerdoti, membri del suo seminario, tenuti in ostaggio dai nazionalisti radicali indù il 14 dicembre scorso. Il sacerdote denuncia ad AsiaNews che la folla che ha fermato i cristiani, mentre essi erano nello sperduto villaggio di Bhumkahar per intonare canti di Natale, sono attivisti del Bajrang Dal, fazione giovanile militante di estrema destra indù del Vhp (Vishva Hindu Parishad). Il rettore del seminario etichetta come “false” le accuse di conversione forzata rivolte a uno dei sacerdoti, incolpato di aver offerto 5mila rupie (66 euro) per convincere un indù a convertirsi.
A conferma della non fondatezza degli addebiti rivolti contro i cristiani, nelle ultime ore Dharmendra Dohar, l’uomo che accusava p. George Mangalappilly di avergli dato i soldi per rinnegare la propria religione, avrebbe ritrattato la sua dichiarazione. Alla domanda di un cronista, che gli chiedeva se si fosse davvero convertito, ha preferito non rispondere. Ad un altro, che gli domandava di chi avesse paura – se del gruppo Bajrang Dal o della polizia – egli ha risposto solo: “Sono preoccupato per la mia famiglia. Ora loro sono nei guai a causa mia…ci è stato detto di non permettere ai cristiani di entrare nelle nostre case e socializzare con noi”.
Il 14 dicembre scorso, alle 6 del pomeriggio, un gruppo di 30 seminaristi e due sacerdoti del St. Ephrem’s Theological College di Satna, nello Stato del Madhya Pradesh (India centrale), sono andati in un villaggio per celebrare l’amore e la gioia del Natale con gli abitanti. Per tradizione tutti gli anni, durante il periodo natalizio, i seminaristi si recano nei villaggi vicini per portare il messaggio di amore e pace.
In questi villaggi la Chiesa organizza anche diversi programmi di sviluppo sociale. A loro volta, sotto la guida di un animatore, gli abitanti mettono a punto un evento in cui bambini e seminaristi si esibiscono in canzoni e rappresentazioni teatrali su vari temi.
Mentre in un villaggio chiamato Bhumkahar stava per finire uno di questi programmi, un gruppo di attivisti indù del Bajrang Dal ha interrotto le celebrazioni chiedendo ai presenti di offrire una “pooja” [rituale votivo alle divinità indù, ndr] a “Bajarangabali” [serie mitologica indù basata sulla vita di Hanuman, il dio scimmia del poema epico Ramayana – ndr] e molestandoli sia dal punto fisico che mentale. Poco dopo la polizia è giunta sul posto e ha condotto seminaristi e sacerdoti alla Civil Lines Police Station di Satna.
Negli uffici della stazione c’erano tantissimi attivisti del Bajrang Dal. Nel frattempo sono arrivati cinque sacerdoti per avere notizie dell’incidente e incontrare gli arrestati. Ma purtroppo anche loro sono stati duramente malmenati e rinchiusi nella stazione di polizia. Altri sacerdoti claretiani hanno raggiunto gli uffici degli agenti, ma il gruppo di radicali di destra indù ha dato alle fiamme la loro automobile parcheggiata all’esterno.
Gli attivisti del Bajrang Dal hanno iniziato a intonare slogan contro i cristiani e ad usare un linguaggio offensivo accusandoli di conversioni [forzate]. Un abitante del villaggio ha anche rilasciato una falsa dichiarazione sostenendo che uno dei sacerdoti gli avrebbe offerto 5mila rupie per abbracciare la fede cristiana. La folla è rimasta alla stazione fino alle due del mattino. Dopo il loro allontanamento, sacerdoti e seminaristi sono stati rilasciati in via temporanea alle tre, con la condizione di comparire davanti al sovrintendente di polizia alle sette del mattino.
Come stabilito, essi si sono recati all’ufficio per rilasciare la loro deposizione. Alla fine è stato registrato un caso contro p. George Mangalappilly in base all’accusa infondata di conversione forzata presentata da un abitante del villaggio. Nel pomeriggio il sacerdote è comparso davanti al giudice del tribunale distrettuale, che gli ha concesso il rilascio su cauzione. A quel punto tutte le persone arrestate sono finalmente tornate libere.
Condanniamo con forza le atrocità compiute contro i missionari cristiani e l’intimidazione delle minoranze religiose. Chiediamo azioni immediate da parte delle autorità civili verso coloro che sono coinvolti nell’incidente.
*rettore del St. Ephrem’s Theological College di Satna
Hanno collaborato mons. Joseph Kodakallil, vescovo di Satna, e p. Kuriakose Kachappilly, responsabile delle pubbliche relazioni della diocesi.
20/12/2017 12:34