Madhya Pradesh, pastore pentecostale fermato con l’accusa di ‘conversioni forzate’
Il rev. Indrapal Bharati è stato interrogato insieme alla moglie e a un aiutante. I radicali di estrema destra lo accusano di aver estorto la conversione di un giovane indù con l’offerta di denaro. Sajan K George: “La legge anti-conversione è usata come strumento d’intimidazione e molestia”.
Mumbai (AsiaNews) – Un pastore pentecostale del Madhya Pradesh è stato fermato e interrogato dalla polizia con l’accusa di aver convertito un giovane indù con la promessa di denaro. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), lamenta: “È tutto falso. I radicali di estrema destra hanno fabbricato l’accusa di conversione”.
L’incidente è avvenuto domenica 9 settembre nella città di Mangawan, distretto di Rewa. Da anni in questa località il rev. Indrapal Bharati svolge servizi per il culto e organizza “incontri missionari cristiani”. Durante il raduno di preghiera domenicale, un centinaio di membri di un gruppo di estrema destra ha fatto irruzione e ha creato trambusto.
Con toni alterati, la folla ha accusato il cristiano di aver tentato di aver tentato di convertire Mohan Kumar, un giovane locale, con l’offerta di 5mila rupie [59 euro, ndr]. In seguito la polizia è giunta sul luogo e ha portato via il pastore, la moglie Mamta Bharti e l’aiutante Sharmila.
Sajan K George riferisce che i radicali hanno continuato a lanciare accuse contro il reverendo anche quando egli si trovava nella stazione di polizia, incolpandolo di aver corrotto e spinto alla conversione molti dalit e poveri. “Sono accuse infondate – sostiene –, le conversioni estorte con la promessa di denaro sono illecite e illegali. In Madhya Pradesh i gruppi fondamentalisti di destra tengono sotto stretta sorveglianza le chiese pentecostali e le loro attività. I diritti dei cristiani pentecostali vengono negati con lo strumento della legge anti-conversione, la draconiana Madhya Pradesh Freedom of Religion Bill, che viene utilizzata per molestare e intimidire. In India esistono garanzie costituzionali che affermano la libertà religiosa. Ma ai cristiani pentecostali, cittadini di seconda classe, queste garanzie sono negate”.