Madhya Pradesh, "inaccettabili" le violenze pianificate contri i cristiani
Mumbai (AsiaNews) - "Questo ciclo pianificato di violenze contro i cristiani in Madhya Pradesh non è accettabile. Il Primo ministro dell'India Narendra Modi deve controllare il governo di questo Stato e ordinare loro di applicare le garanzie previste dalla Costituzione dell'India". A parlare ad AsiaNews è Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), commentando i recenti casi di attacchi e persecuzione avvenuti nello Stato indiano.
L'ultimo in ordine di tempo è avvenuto i primi giorni di ottobre 2014, quando le autorità hanno impedito il regolare svolgimento di un raduno cristiano, per via della tensione scatenata da alcuni gruppi radicali indù. Oltretutto, una delle associazioni organizzatrici dell'evento, la Moksha Foundation, ha ricevuto un documento dalla polizia locale, in cui si chiedeva - tra le altre cose - di dire se era coinvolta in attività terroristiche.
A creare agitazione tra le fila dei movimenti radicali indù del Madhya Pradesh è stato il matrimonio tra un ragazzo cristiano e una ragazza indù. Nonostante siano maggiorenni e del tutto consenzienti, il sovrintendente di polizia di Alirajpur ha costretto i due a tornare a casa e a dichiarare "non valida" la loro unione. "Ho fatto quello che mi sembrava meglio - ha dichiarato il funzionario - dopo che quasi 400 militanti hanno circondato il mio ufficio, minacciando di dargli fuoco".
Per la Religious Liberties Commission dell'Evangelical Fellowship of India (Efi), le dichiarazioni del sovrintendente di polizia sono "molto gravi, perché dimostrano che lo le folle inferocite dei radicali indù governano le forze dell'ordine di questa parte di Madhya Pradesh". L'Efi ha inviato una petizione al chief minister dello Stato, per chiedere di intervenire "in modo urgente" per fermare la violenza e le campagne d'odio contro i cristiani. (NC/SD)