08/10/2024, 10.28
PAKISTAN-CINA
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L’attentato in Belucistan e le altre opposizioni a Islamabad

I combattenti dell’Esercito per la liberazione del Belucistan hanno rivendicato l’attacco in cui sono morte tre persone, di cui due erano cittadini cinesi. Ieri il governo ha messo al bando anche un’organizzazione pashtun, un’etnia, come quella dei beluci, marginalizzata e vittima degli abusi dell’esercito per la vicinanza con i talebani. Crescono le proteste di chi chiede la scarcerazione dell’ex premier Imran Khan.

Karachi (AsiaNews/Agenzie) - Sono sempre più evidenti le difficoltà del governo pakistano a gestire i movimenti ribelli e di opposizione sul proprio territorio. Nella tarda serata di domenica 6 ottobre, un attentato terroristico all’aeroporto di Karachi ha ucciso tre persone, di cui due cittadini cinesi, e ferito altri 10 individui.

L’azione è stata rivendicata dalla Brigata Majeed dell’Esercito per la liberazione del Belucistan (BLA), un’organizzazione terroristica che da anni si oppone agli accordi tra Pakistan e Cina per lo sfruttamento delle risorse del Belucistan. In una dichiarazione inviata via e-mail ai giornalisti, il gruppo separatista ha affermato che l’esplosione è stata causata da un dispositivo esplosivo piazzato a bordo di un veicolo. L’obiettivo era “un convoglio di alto livello di ingegneri e investitori cinesi” proveniente dall’aeroporto di Karachi.

Gli analisti sottolineano che questo ennesimo attacco (a marzo erano morti in un attentato suicida cinque ingegneri dalla Cina) non solo dimostra l’incapacità del governo pakistano di proteggere i cittadini cinesi (che si trovano in Pakistan per gestire i progetti infrastrutturali finanziati da Pechino, in particolare il porto di Gwadar) ma anche che il BLA, da gruppo d’insurrezione limitato alle aree marginali, si sta trasformando in una più ampia rete di militanti in grado di colpire anche nelle grandi città.

La provincia del Belucistan si trova nel sud-ovest del Pakistan al confine con Afghanistan e Iran. Qui, solo ad agosto, sono state uccise più di 70 persone a causa di attacchi armati da parte di militanti separatisti. Diversi commentatori hanno evidenziato il sostegno di cui il BLA gode tra la popolazione locale, che ha cercato di mantenere la propria identità etnica, linguistica e culturale. Il Belucistan è anche la più povera tra tutte le regioni del Pakistan. Il dato sulla povertà multidimensionale, che a livello nazionale è al 39,4%, qui sale a oltre il 70%. Inoltre, in una provincia che copre il 44% del territorio mancano infrastrutture e investimenti nel settore energetico, e solo il 14% dei beluci vive in aree urbane, creando di fatto un forte isolamento tra i beluci e il resto del Paese.

Nell’ultimo anno, tuttavia, sono aumentati anche gli attentati nel Khyber Pakhtunkhwa, dove sono attivi i talebani pakistani (Tehreek-e Taliban Pakistan o TTP). Secondo i dati del Pakistan Institute for Conflict and Security Studies, nei primi otto mesi del 2024 sono morte in attacchi armati 757 persone (sia civili che membri delle forze di sicurezza) di cui 254 ad agosto.

Ieri il governo, guidato dal primo ministro Shehbaz Sharif ha messo al bando il Pashtun Tahaffuz Movement (PTM), il Movimento per la protezione pashtun, un’organizzazione per i diritti del gruppo etnico dei pashtun - divisi tra Pakistan e Afghanistan -, affermando che il PTM era "coinvolto in determinate attività che sono pregiudizievoli per la pace e la sicurezza del Paese". Il PTM da tempo denuncia gli abusi da parte dell’esercito contro i civili nel Khyber Pakhtunkhwa. Il gruppo sostiene inoltre che oltre 200 attivisti sono stati arrestati negli ultimi giorni, poco prima di un’importante jirga (consiglio degli anziani) prevista nel fine settimana. Si tratta di un’assemblea in cui vengono discusse le principali questioni che riguardano i pashtun. La Commissione indipendente per i diritti umani del Pakistan (HRCP) ha chiesto la revoca del divieto sul PTM.

I talebani dell’Afghanistan, che da quando sono tornati al potere non hanno mai smesso di immischiarsi nelle questioni politiche del Pakistan, hanno espresso il loro sostegno al PTM ed esortato Islamabad ad "affrontare le legittime richieste del popolo attraverso il dialogo". Kabul ha inoltre allargato il proprio sostegno all’ex premier Imran Khan, che, nonostante sia in carcere da più di un anno, continua a guidare le proteste del suo partito il Pakistan Tehreek-e-Insaf (il Movimento per la giustizia del Pakistan o PTI). Nei giorni scorsi i sostenitori del PTI (tra cui si contavano anche diversi cittadini afghani) sono tornati a protestare contro il governo di Islamabad chiedendo il rilascio di Khan e degli altri dirigenti di partito. Per tutta risposta il governo ha bloccato Internet e accusato i manifestanti e lo stesso Khan di "ribellione contro lo Stato" e "terrorismo". E proposto nuovi emendamenti costituzionali che potrebbero mettere al bando anche il PTI.

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