L’Unesco individua nuovi ‘patrimoni immateriali’: 15 sono asiatici (video)
In questi giorni, a Bogotà (Colombia) è in corso la XIV sessione del Comitato intergovernativo. Nella Lista rappresentativa vi è anche la “Perdonanza Celestiniana”, tradizione religiosa cattolica che si ripete da 725 anni in Abruzzo. Trova rappresentanza anche l’islam con la festività dell'Arba’in in Iraq.
Bogotà (AsiaNews/Agenzie) – Il massaggio thai, la coltivazione della palma da datteri, le arti marziali di Indonesia e Malaysia e ancora rituali, danze e artigianato: tra le 42 nuove tradizioni e pratiche culturali, che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha inserito nel “patrimonio immateriale dell’umanità”, 15 sono originarie dell’Asia. In questi giorni, a Bogotà (Colombia) è in corso la XIV sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. L’evento si è aperto lo scorso 9 dicembre e si concluderà domani.
Nel 2003, l’Unesco ha adottato la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che prevede una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale. Ai sensi della Convenzione sono nati due registri: la Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale (Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity); e la lista del patrimonio immateriale che necessita di urgente tutela (List of Intangible Cultural Heritage in Need of Urgent Safeguarding).
Nella prima lista l’organizzazione internazionale ha inserito il tradizionale artigianato kirghiso dell’Ak-Kalpak (video 1), copricapo e simbolo nazionale; le lettere armene e le loro espressioni culturali (video 2); le usanze riguardanti la palma da datteri (video 3); le danze uzbeke denominate “lazgi” (video 4). Tra le tradizioni vi è poi il Nuad Thai, ovvero l’antica arte del massaggio praticata in Thailandia (video 5). Originario dell'India e diffusosi nel Paese secoli fa, il massaggio thai è divenuto popolare negli anni '60, quando ha aperto una scuola per la formazione di massaggiatori provenienti da tutto il mondo. Dottori e monaci portarono in Thailandia questa pratica 2.500 anni fa, passandone i segreti da maestro a discepolo nei templi e successivamente nelle famiglie. Sotto il re thai Rama III nel diciannovesimo secolo, gli studiosi incisero la propria conoscenza nel campo sulle pietre del tempio reale di di Wat Pho, a Bangkok. Qui, dalla sua apertura la scuola di Nuad Thai ha formato oltre 200mila massaggiatori che esercitano in 145 Paesi.
A partire da quest’anno, nella la Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale compaiono anche le pratiche e l'artigianato associati alla rosa damascena di Al-Mrah, in Syria (video 6); il rituale del Then tra i gruppi etnici vietnamiti Tày, Nùng e Thái (video 7); la mobilitazione sociale e l’ospitalità offerta ai pellegrini durante la festività islamica dell'Arba’in in Iraq (video 8); il Silat, antica arte marziale originaria della Malaysia che unisce allenamento fisico e spirituale (video 9). Esistono molti stili di Silat, ispirati ai movimenti dell'anatomia umana, della natura e degli animali. Nella sola Malaysia, vi sono più di 150 stili di Silat noti, i cui nomi derivano da elementi naturali come animali e piante.
Un’altra arte marziale che ha trovato posto nella Lista è l’indonesiano Pencak Silat (video 10). Surya Rosa Putra, rappresentante permanente per l’Indonesia presso l’Unesco, dichiara: “Il Pencak Silat ci insegna ad essere in grado di stabilire una buona relazione con Dio, gli esseri umani e l'ambiente. Anche se introduce tecniche di attacco, ci esorta soprattutto, ad avere autocontrollo e mantenere l'armonia”. Quest'arte marziale è una tipica tradizione indonesiana che esiste da generazioni. Nata nelle isole di Sumatra e Java, si è poi sviluppata in tutto l'arcipelago con movimenti e musica unici ad accompagnarla in ogni regione. Con l'iscrizione del Pencak Silat, l'Indonesia ha al momento 11 beni culturali immateriali dell'Unesco. Il Paese vanta anche 9 siti patrimonio culturale e naturale e 15 riserve della biosfera, numero più alto tra i Paesi del Sud-est asiatico.
Nelle liste dell’Unesco è infine inserita anche la “Perdonanza Celestiniana” (video 11). Il nome Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che papa Celestino V emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294 e con cui concesse l'indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio tra i vespri del 28 agosto a quelli del 29. Quest’anno è ricorsa la 725ma edizione dell'evento, accompagnato da manifestazioni civiche e storiche che si svolgono nel capoluogo abruzzese durante tutta l'ultima settimana di agosto.
16/12/2019 09:55