03/05/2018, 13.01
IRAQ
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L’Iraq (diviso) al voto: si candida il ‘lanciatore di scarpe’ che aggredì Bush

Il 12 maggio sono chiamati al voto 24 milioni di iracheni. Le liste si presentano divise: cinque sciite, sei curde e tornano al voto anche i sunniti, dopo anni di boicottaggio, in parte subito.

Baghadad (AsiaNews/Agenzie) – Muntader al-Zaidi, famoso per aver lanciato entrambe le scarpe all’allora presidente americano George W. Bush nel 2008, è candidato alle elezioni parlamentari che si terranno il 12 maggio.

Al tempo giornalista, Zaidi aveva lanciato le scarpe a Bush “per tutte le vedove, gli orfani e quelli uccisi in Iraq” in seguito all’invasione americana del 2003. La protesta gli era valsa il titolo di “eroe” per molti compatrioti, ma anche una detenzione durata otto mesi, durante la quale egli sostiene di essere stato torturato. Al suo rilascio, Zaidi ha abbandonato il giornalismo per fondare in Europa un’organizzazione umanitaria in sostegno alle vittime della guerra irachena. Ora, egli promette di “cacciare ladri e corrotti” dall’Iraq, candidandosi alle elezioni con la lista ”Sa’iroun” (“In marcia”)”, alleata a “Istiqama” (integrità), fondata del leader religioso Moqtada Sadr .

Il 12 maggio, circa 24 milioni di iracheni sono chiamati a scegliere fra le 88 liste candidate nelle prime elezioni da quando Baghdad ha annunciato la sconfitta dell’Isis, lo scorso dicembre. I 328 seggi parlamentari saranno divisi in base a un sistema di rappresentazione proporzionale, con 46 poltrone riservate ai curdi e un quarto alle donne.

Il Paese si presenta alle elezioni con profonde divisioni. Dopo anni di boicottaggio in parte subito, i sunniti tornano al voto frammentati dalle influenze esterne, con il loro blocco più grande rappresentato dalla coalizione “Unità”. Divisi anche i curdi, che si presentano con sei liste invece di tre. I due gruppi, prima dell’annuncio di gennaio della data elettorale, avevano richiesto lo slittamento delle elezioni per favorire il rientro delle centinaia di migliaia persone fuggite durante il conflitto. Per Farah Sarraj, deputata uscente e candidata alla lista laica “Alleanza Nazionale”, le elezioni a Mosul e nella Piana del Ninive, area a maggioranza sunnita con minoranze cristiana e curde, potrebbero essere falsate perché solo il 20% dei sfollati sono tornati, mentre risultano ancora registrati elettori morti o scomparsi. Nell’area, dove secondo Sarraj è forte l’influenza delle milizie sciite, i partiti sunniti tradizionali si presentano con nomi nuovi, in segno di distanza dal passato.

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