L’Asia nella fase continentale del Sinodo voluto da papa Francesco
Dopo l'ascolto che ha coinvolto le singole Chiese la Segreteria generale elaborerà da Roma entro fine ottobre una sintesi su cui avverrà una consultazione a livello continentale. Anche alcuni teologi asiatici nella comissione incaricata di elaborarla. Entro fine marzo 2023 un incontro sinodale delle Chiese in Asia a cui prenderanno parte non solo i vescovi, ma anche sacerdoti, laici e religiosi.
Roma (AsiaNews) - Durante questa settimana a Roma la Segreteria generale del Sinodo dei vescovi ha fatto il punto del cammino compiuto nel primo anno del percorso di ascolto sinodale indetto da papa Francesco sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione” che vedrà convergere le riflessioni delle comunità cattoliche di tutto il mondo nell’Assemblea che il pontefice presiederà a Roma nell’ottobre 2023.
Per il 15 agosto era fissata la conclusione della prima fase, quella dell’ascolto del popolo di Dio nelle Chiese particolari e del discernimento comunitario a livello nazionale, affidato alle singole Conferenze episcopali. Secondo i dati resi noti sono già state elaborate oltre 100 di queste sintesi, a cui vanno aggiunte quelle dei dicasteri vaticani, delle Unioni dei religiosi e delle religiose ma anche - ha raccontato il gesuita p. Giacomo Costa, consultore della Segreteria generale del Sinodo - “circa 800 osservazioni arrivate direttamente alla Segreteria da singoli e gruppi di varie parti del mondo e i documenti che raccolgono il frutto di seminari e incontri”. In questa ricchezza di voci che stanno ancora giungendo in Vaticano ci sono anche quelle dell’Asia: tra le Conferenze episcopali che hanno reso note a tutti le loro sintesi pubblicandole sul proprio sito web, ci sono quella del Giappone e i vescovi di Malaysia, Singapore e Brunei. Le Chiese di rito latino dell’India hanno invece tenuto nelle scorse settimane un apposito incontro nazionale a Bangalore.
Nella conferenza stampa tenuta il 26 agosto il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, ha spiegato come proseguirà ora il lavoro, che prevede una seconda fase a livello continentale. La segreteria – ha spiegato – avrebbe potuto produrre direttamente una sintesi che sarebbe stato l’instrumentum laboris per la fase assembleare che si celebrerà a Roma, ma si è preferito inserire un nuovo confronto a livello locale su un documento intermedio. “L’inserimento di un livello continentale – ha commentato Grech - è stato voluto per garantire ancora di più il rispetto della consultazione del popolo di Dio. Un ulteriore livello di discernimento che non deve ridursi alla celebrazione di un’Assemblea ecclesiale: è necessario che si realizzi il principio della circolarità attraverso un atto di restituzione alle Chiese particolari. Lì si è svolta la consultazione, lì il documento ritorna”.
Operativamente a elaborare il “Documento per la tappa continentale” - che sarà pronto entro la fine di ottobre – sarà un gruppo di 25 esperti coordinato da p. Costa. Ne fanno parte anche alcuni teologi provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente: la libanese Souraya Bechealany, direttrice del Centro di ricerca della Facoltà di Scienze religiose, don Gaby Alfred Hachem, docente presso l'Università dello Spirito Santo di Kaslik (Libano), la teologa dogmatica coreana Teresa Choi, dell'Università Sogang, la laica di Singapore Christina Kheng, docente presso l'Istituto pastorale dell'Asia orientale, il teologo indiano siro-malabarese p. Thomas Kollamparampil, docente presso il Pontificio Ateneo Dharmaran Vidiya Ksheteram di Bangalore e il teologo redentorista dello Sri Lanka p. Vimal Tirimanna, docente presso l'Accademia Alfonsiana a Roma.
Una volta predisposto, dunque, il “Documento per la tappa continentale” verrà affidato alle Chiese di ogni continente per un esame che si concluderà con un appuntamento assembleare a livello locale che dovrà elaborare un nuovo contributo, da inviare alla segreteria generale del Sinodo entro il 31 marzo. Il Consiglio dei patriarchi cattolici d’Oriente (Cpco), l’organismo che riunisce le Chiese del Medio Oriente, ha già stabilito che questo incontro si terrà dal 12 al 18 febbraio in un luogo ancora da definire. Per la Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc), invece, l’appuntamento non è ancora definito, ma andrà comunque a intrecciarsi con il cammino che emergerà dai lavori della Conferenza generale per i 50 anni di questo organismo, che dopo l’inaugurazione solenne di lunedì scorso vedrà la sua fase celebrativa a Bangkok dal 12 al 30 ottobre. Proprio ieri, a questo proposito, papa Francesco ha reso noto che sarà rappresentato dal cardinale filippino Luis Antonio Tagle come suo legato pontificio.
“Tutte le Assemblee continentali - ha specificato la Segreteria generale del Sinodo - dovrebbero essere Assemblee ecclesiali (di tutto il popolo di Dio) e non solo Assemblee episcopali (di soli vescovi). Pertanto, i partecipanti dovrebbero rappresentare adeguatamente la varietà del popolo di Dio: vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, laici e laiche. Si tratta di un primo frutto del processo sinodale in corso, poiché corrisponde al desiderio della maggioranza delle Conferenze episcopali consultate sull'argomento”.
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