L’Asia del post tsunami offre aiuto agli Usa
Da Paesi tra i più poveri del mondo fondi, ma soprattutto esperienza di fronte alle catastrofi naturali. Dallo Sri Lanka volontari impegnati nel post-tsunami avvertono: è vitale la solidarietà tra le vittime.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) Afghanistan, Thailandia e Bangladesh sono le ultime nazioni asiatiche che, nonostante le difficoltà e la povertà in cui versano, hanno offerto agli Stati Uniti aiuto economico e di esperti per fronteggiare il disastro causato dall'uragano Katrina.
Le donazioni promesse dagli asiatici sembrano briciole paragonati alle grandi somme di denaro inviate dall'Europa, ma vengono da nazioni che hanno poco da regalare; alcune solo ora cominciano a risollevarsi dalla tragedia dello tsunami del dicembre 2004.
Il Bangladesh, uno dei Paesi più poveri al mondo - costretto a gestire ogni anno alluvioni e inondazioni nel periodo dei monsoni ha promesso 1 milione di dollari per le vittime di Katrina e ha offerto di inviare suoi esperti sui luoghi del disastro. Il primo ministro, Khaleda Zia, ha dichiarato tramite il suo portavoce che gli aiuti dal Bangladesh sono "segno di amicizia e solidarietà".
Kantathi Suphamongkon, ministro degli Esteri thailandese, ha detto che il suo paese manderà 60 medici e infermiere e un carico di riso per le vittime di Katrina. L'assistenza è un "gesto dal cuore", ha detto Kantathi. Egli ha ricordato poi l'aiuto fornito dagli Usa in occasione dello tsunami che ha ucciso oltre 180 mila persone in 11 paesi del sudest asiatico; 8 mila solo in Thailandia.
Anche lo Sri Lanka, ancora impegnato nel dopo tsunami, ha annunciato donazioni per 25 mila dollari. Qui nel dicembre scorso sono morte 40 mila persone.
L'Afghanistan, prostrato da 20 anni di guerre, ha promesso 100 mila dollari in aiuti.
Il Pakistan, alleato chiave degli Usa nella lotta al terrorismo internazionale, ha offerto dottori e personale paramedico. Il portavoce del ministro degli Esteri pakistano ha riferito che Washington ha "espresso il suo apprezzamento" per il gesto. Nelle zone colpite da Katrina erano presenti circa 2.700 pakistani o pakistani-americani; l'ambasciata del paese a Washington sta lavorando con le autorità Usa per portare aiuti.
Singapore ha già messo a disposizione uno stormo di elicotteri Chinook per le operazioni di salvataggio a New Orleans.Il Giappone ha dichiarato di voler devolvere 500 mila dollari per le vittime dell'uragano e che è disposto a inviare esperti e materiale di emergenza se necessari.Lo scorso fine settimana la Corea del sud ha offerto 30 milioni di dollari, mentre la Cina ne ha promessi 5 milioni.
Il bilancio ufficiale delle vittime dell'uragano che ha investito il sud degli Usa è per ora di 83 morti, ma le autorità locali avvertono che "non è irragionevole pensare a 10 mila vittime".
Dallo Sri Lanka, i volontari ancora impegnati nei soccorsi post-tsunami, avvertono: per assicurare che il bilancio dei morti non salga è vitale che tutti quelli che possono aiutino gli altri. Rohini Nanayakkara, vice capo dell'organismo per la ricostruzione in Sri Lanka (Tafren), ricorda che "qui la gente ha raccolto cibo, vestiti e li ha spediti immediatamente nelle aree colpite; la solidarietà della gente è stato un grande successo".08/01/2005