Lukašenko incontra e scherza col nunzio mons. Guggerotti
L’incontro è avvenuto ieri. Lo scorso settembre era giunto a Minsk mons. Paul Richard Gallagher, il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. Tentativi a vuoto per sbloccare la situazione di mons. Kondrusiewicz, in esilio in Polonia. L’arcivescovo di Minsk ha chiesto al papa di andare in pensione: il prossimo 3 gennaio compie 75 anni.
Mosca (AsiaNews) - Il presidente bielorusso Aleksandr Lukašenko ha ricevuto ieri in visita l’arcivescovo italiano Claudio Guggerotti, attuale nunzio in Gran Bretagna, nelle vesti di rappresentante speciale di papa Francesco. Guggerotti è stato nunzio in Bielorussia dal 2011 al 2015, prima dell’ungherese Gàbor Pintér e del nunzio attuale, il croato Ante Jozic, giunto a Minsk da poco più di un mese. Dopo Minsk, Guggerotti ha svolto un mandato da nunzio in Ucraina.
Secondo diverse fonti, Lukašenko ha dichiarato di essere molto soddisfatto della decisione del papa di inviare l’ex-nunzio: “Ho piacere a incontrarla, conservo ricordi positivi degli incontri, delle trattative e delle conversazioni con lei, quando svolgeva qui il suo ministero. Io dico sempre che l’attuale papa Francesco è il nostro papa; dal mio punto di vista è una persona del popolo, mi sento in sintonia con lui”. Il batka bielorusso ha pregato Guggerotti di trasmettere al papa i suoi migliori auguri per l’anno nuovo e gli auguri di buona salute: “Se si dovesse ammalare, non si preoccupi: noi siamo pronti ad accoglierlo per curarlo, perché noi siamo capaci di guarire le persone. Adesso però è meglio non ammalarsi, c’è il Natale, ci sono le feste, non c’è tempo per stare male… in caso, che venga subito da noi”.
Il presidente ha spiegato al nunzio che la situazione del Covid-19 in Bielorussia si sta stabilizzando: “Possiamo rallegrarci: nelle ultime due settimane non abbiamo aumenti dei casi positivi, in generale le cose stanno andando bene, e soprattutto le polmoniti diminuiscono di 20-40 casi al giorno”, ha osservato citando il canale Telegram Pul Pervogo. Del resto, Lukašenko già alla prima ondata ripeteva che “il virus è per i deboli, a noi basta aggiungere spirito alla vodka”.
A sua volta, mons. Guggerotti ha ricordato che durante il suo mandato in Bielorussia si era fatto molto per sviluppare le relazioni tra Bielorussia e Vaticano, e Lukašenko ha replicato che “purtroppo lei se n’è andato troppo presto, dopo la Gran Bretagna dovrebbe tornare di nuovo in Bielorussia, abbiamo tante cose di cui parlare”. Il nunzio ha replicato scherzosamente che dopo Londra forse andrà in pensione: “Lassù non si vede mai il sole, è pericoloso per la salute”. L’arcivescovo ha spiegato che il papa desidera ardentemente festeggiare il Natale insieme ai fedeli, ma le misure sanitarie purtroppo non lo permetteranno.
La missione di Guggerotti è la seconda trattativa speciale intrapresa dal Vaticano dopo il rifiuto del 31 agosto scorso a far rientrare in patria il metropolita cattolico di Minsk, l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, tuttora in esilio in Polonia, accusato da Lukašenko di “essere andato a prendere ordini in Polonia”. Lo scorso 11-14 settembre si era recato a Minsk mons. Paul Richard Gallagher, il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ma i colloqui con le autorità locali, compreso il ministro degli esteri Vladimir Makeev, non avevano portato a risultati visibili. Da parte sua, nei giorni scorsi, Kondrusiewicz ha fatto sapere di avere inoltrato al papa la richiesta di dimissioni per limiti d’età: il prossimo 3 gennaio egli compie i canonici 75 anni.
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