Lotta per la democrazia, monaco birmano rischia l’espulsione dall’ordine
Ashin Pyinna Thiha bollato come “disobbediente” dal Comitato ufficiale, vicino al governo birmano. Egli ha sostenuto il movimento di opposizione, organizzato incontri e discussioni, invocato “unità nazionale”. Ieri 300 sostenitori hanno manifestato davanti ai cancelli del luogo di culto.
Yangon (AsiaNews) – L’ordine monastico buddista birmano ufficiale, sostenuto dal governo centrale, bolla come “disobbediente” Ashin Pyinna Thiha e minaccia di ridurlo a breve allo stato laicale. Egli sarebbe colpevole di aver sostenuto in modo attivo il movimento democratico del Paese, la leader dell’opposizione e Nobel per la pace Aung San Suu Kyi e di aver trasformato il monastero in un centro per eventi di natura politica. La notizia della potenziale “umiliazione” del monaco si è subito diffusa a Yangon, sollevando un’ondata di protesta dei cittadini che ieri si sono riuniti davanti ai cancelli per manifestare la loro solidarietà.
Nei mesi scorsi Ashin Pyinna Thiha, del monastero di Sadhu Pariyatti, nella cittadina di Kyeemyindine a Yangon, ha organizzato alcuni incontri a sfondo politico molto apprezzati e cui hanno preso parte pure diplomatici stranieri. Di recente ha inoltre partecipato a un’importante celebrazione per i 20 anni dalla consegna del Nobel per la pace ad Aung San Suu Kyi e tenuto un discorso nella sede della Lega nazionale per la democrazia (Nld) di Mandalay, auspicando “unità nazionale” e fine “delle ingiustizie”.
L’intervento nella sede della Nld risale a settembre, ma solo nei giorni scorsi è circolato un video in cui denuncia che lo State Sangha Committee – l’autorità buddista vicina alle autorità birmane – gli vieta di tenere incontri pubblici per le sue posizioni antigovernative. I 47 membri del Comitato hanno ritengono che Ashin Pyinna Thiha abbia violato le regole della comunità monacale e andrebbe allontanato dall’ordine.
Al momento egli è ancora ospite del monastero di Yangon; ieri all’estero dell’edificio si è radunata una folla di 300 sostenitori del monaco, tra cui alcuni leader della Nld, a sostegno di Ashin Pyinna Thiha e per protestare contro l’ipotesi di un allontanamento.
Nei mesi scorsi Ashin Pyinna Thiha, del monastero di Sadhu Pariyatti, nella cittadina di Kyeemyindine a Yangon, ha organizzato alcuni incontri a sfondo politico molto apprezzati e cui hanno preso parte pure diplomatici stranieri. Di recente ha inoltre partecipato a un’importante celebrazione per i 20 anni dalla consegna del Nobel per la pace ad Aung San Suu Kyi e tenuto un discorso nella sede della Lega nazionale per la democrazia (Nld) di Mandalay, auspicando “unità nazionale” e fine “delle ingiustizie”.
L’intervento nella sede della Nld risale a settembre, ma solo nei giorni scorsi è circolato un video in cui denuncia che lo State Sangha Committee – l’autorità buddista vicina alle autorità birmane – gli vieta di tenere incontri pubblici per le sue posizioni antigovernative. I 47 membri del Comitato hanno ritengono che Ashin Pyinna Thiha abbia violato le regole della comunità monacale e andrebbe allontanato dall’ordine.
Al momento egli è ancora ospite del monastero di Yangon; ieri all’estero dell’edificio si è radunata una folla di 300 sostenitori del monaco, tra cui alcuni leader della Nld, a sostegno di Ashin Pyinna Thiha e per protestare contro l’ipotesi di un allontanamento.
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