Lo zio di Kim Jong-un "è stato fucilato, non sbranato dai cani"
Londra (AsiaNews/Agenzie) - Jang Song-taek, zio del dittatore nordcoreano Kim Jong-un ed ex "numero 2" del regime, "è stato fucilato, non sbranato dai cani. Ha abusato del suo potere e commesso crimini tremendi, e per questo ha pagato con una normale esecuzione. Tutte le altre voci sono state create dalla propaganda dei nostri nemici e non meritano il mio commento". Lo ha detto Hyun Hak-bong, ambasciatore di Pyongyang a Londra, durante un'intervista con Sky News andata in onda ieri in Gran Bretagna.
Jang Song-taek, considerato il tutore del giovane Kim dopo la morte del "caro leader" Kim Jong-il, è stato condannato a morte il 3 dicembre del 2013. Subito dopo la lettura, la sentenza è stata eseguita dal plotone d'esecuzione del tribunale. Il verdetto e la sua esecuzione sono stati confermati dalla Kcna, agenzia di stampa ufficiale del regime nordcoreano: "Il tribunale ha esaminato tutti i crimini di Jang, che sono stati provati in maniera esauriente e poi ammessi dallo stesso indagato. L'accusato si è rivelato il peggior traditore della nazione di tutti i tempi: ha portato avanti azioni contrarie al Partito e contrarie alla rivoluzione, cercando di rovesciare la leadership del Partito e del sistema socialista".
Nei giorni successivi alla conferma della purga di Jang erano emersi particolari agghiaccianti sulla sua esecuzione. Secondo fonti di stampa giapponesi e sudcoreane, essa si era trasformata in un crudele massacro: il nipote avrebbe gettato lo zio in pasto a 100 cani feroci tenuti a digiuno per giorni.
Mistero sulla sorte della famiglia di Jang. La moglie Kim Kyong-hui (sorella di Jong-il) è sparita dallo scorso settembre e secondo alcuni sarebbe in Svizzera presso il fratellastro, ambasciatore in quella nazione; altri sostengono invece che sia morta, di infarto o di cirrosi epatica provocata da una lunga dipendenza dall'alcool. Interrogato sulla questione, l'ambasciatore Hyun ha detto: "So che a essere punito è stato Jang. Della sua famiglia non so nulla".