Lo scrittore Hao Qun si consegna alla polizia perché ha "commemorato Tiananmen". Rilasciato ieri
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il romanziere Hao Qun è stato rilasciato dalla polizia ieri sera, dopo che lui stesso si era consegnato affermando in pubblico di aver commemorato Tiananmen, insieme ad altri accademici e attivisti finiti in carcere.
Per la precisione, Hao Qun (il cui pseudonimo è " Murong Xuecun") avrebbe voluto partecipare al seminario tenutosi nella capitale ai primi di maggio, ma era in Australia all'università di Sydney, ma ha potuto mandare un suo saggio di giudizio sul massacro. Almeno quattro partecipanti sono stati arrestati, altri interrogati e messi in isolamento. Sul New York Times del 22 maggio egli ha scritto che con il suo saggio egli ha "violato le leggi cinesi. Secondo la logica del governo, anch'io ho commesso il crimine di 'disseminare discussioni e provocare disturbi". Per questo egli ha deciso di consegnarsi spontaneamente alla polizia.
Il 5 luglio, tornato a Pechino, su un blog egli ha criticato la detenzione dei suoi amici che avevano partecipato al seminario e ha ribadito: "Io ho fatto la stessa cosa e non dovrei godere di alcuna esenzione". Egli ha anche scritto una "confessione", sfidando la polizia: "Starò a casa nelle prossime 24 ore aspettando per l'arresto".
Tre giorni dopo, la polizia ha convocato Hao per "una tazza di tè". E lo hanno sgridato per aver fatto la confessione pubblica, ma lo hanno rilasciato a mezzanotte.
Per prevenire la memoria di Tiananmen, il governo ha arrestato decine di attivisti, avvocati, professori universitari, dissidenti. Il caso di Hou Qun è molto significativo: negli ultimi 30 anni questa è la prima volta che un intellettuale si consegna alla polizia, chiedendo di essere arrestato per condividere la sorte dei propri compagni. Va detto che il romanziere è molto famoso e forse la polizia ha temuto la troppa pubblicità.