20/09/2024, 10.36
MALAYSIA
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Lo scandalo degli abusi nella setta islamica di Ashaari Muhammad

di Joseph Masilamany

La Malaysia scossa da un'inchiesta per reati sessuali contro minori in una ventina di case di accoglienza gestite da una società legata al defunto predicatore il cui movimento fu dichiarato fuori legge da Mahathir nel 1994. Arrestati anche il figlio del fondatore e l'amministratore delegato del gruppo, presente in 20 Paesi con attività anche a Londra, Parigi, Dubai e alla Mecca. 

Kuala Lumpur (AsiaNews) - Negli ultimi giorni i media malesi hanno dato ampio risalto all'inchiesta sugli abusi sessuali nei confronti di bambini e bambine avvenuti nelle case di accoglienza gestite dalla Global Ikhwan Services and Business Holdings (GISBH), un conglomerato legato ad Al-Arqam, una setta islamica fondata dal defunto predicatore Ashaari Muhammad, messa al bando in Malaysia nel 1994 dall’allora premier Mahathir.

Secondo quanto rivelato dall'ispettore generale della polizia, Razarudin Husin, le forze dell’ordine hanno salvato 402 bambini dallo sfruttamento e dalle violenze sessuali, in 20 case di accoglienza nel Negeri Sembilan e nel Selangor. Si tratta di una vicenda che ha inorridito i malesi, compreso il re, che ha chiesto un'indagine completa e un'azione rapida per arrestare i responsabili dei presunti crimini. 

Le vittime, di età compresa tra uno e 17 anni, sarebbero state sfruttate dagli assistenti e avrebbero subito varie forme di abusi sessuali, promuovendo pratiche omosessuali anche tra i ragazzi stessi. Le indagini della polizia hanno anche rivelato che ai bambini malati non veniva permesso di ricevere cure mediche fino a quando non erano in condizioni critiche. “Le vittime sarebbero state punite con oggetti metallici riscaldati e toccate in modo inappropriato con la scusa di un trattamento medico religioso”, ha detto Razarudin.

Durante l’operazione sono state arrestate 171 persone, tra cui un ustaz (cioè una guida religiosa ndr) e un guardiano dell'ostello. Razarudin Husain ha dichiarato che i risultati degli esami sanitari sui 392 bambini salvati dalla polizia hanno evidenziato i segni degli abusi fisici ed emotivi tra le vittime. Nelle ultime ore agli arresti sono finiti anche alcuni membri del top management del GISBH, tra cui l'amministratore delegato Nasiruddin Ali, sua moglie e i loro due figli, oltre al figlio dell'ex leader di Al-Arqam, Ashaari Muhammad.

Durante le prime fasi delle indagini, la GISBH aveva negato di gestire le case di accoglienza oggetto dell'irruzione e aveva respinto le affermazioni secondo cui i bambini affidati alle sue cure venissero violentati o costretti ad aggredire sessualmente altre persone.

Sabato scorso, tuttavia, Nasiruddin ha ammesso che in passato si erano verificati alcuni casi di abusi sessuali all'interno dell'organizzazione, ma ha negato le affermazioni secondo cui la GISBH impartisse insegnamenti devianti ai bambini e agli adolescenti delle sue case di accoglienza.

Secondo il profilo aziendale della GISBH, la società, inizialmente nota come Global Ikhwan Sdn Bhd, ha subito diversi cambi di ragione sociale nel corso degli anni. Dopo la morte di Ashaari nel 2010, è stata guidata da due dei suoi ex presidenti esecutivi, Hatijah Aam (vedova di Ashaari) e Mohd Rasidi Abdullah.

Secondo il profilo aziendale l'azienda impiega 5.356 dipendenti, di cui 1.698 adulti e 3.658 giovani. Con 25 società controllate e associate, è presente in 20 Paesi in Europa, Asia e Medio Oriente. L'azienda gestisce un'ampia gamma di attività, tra cui punti vendita al dettaglio, catering, pollame, gestione di eventi, servizi di consulenza e tour. Sotto la sua insegna ci sono anche ristoranti a Londra, Parigi, Istanbul, Dubai e alla Mecca.

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