Lo Sri Lanka 'torni alla normalità. Abbiamo bisogno di pace'
Il vescovo metodista di Colombo invita i leader politici del Paese a mettere da parte le divergenze etniche e religiose per aiutare la popolazione a ripartire dopo gli attentati di Pasqua. Fondamentale la riapertura delle scuole: “Senza lezioni, come possono i nostri figli affrontare gli esami?”.
Colombo (AsiaNews) – Dopo gli attentati terroristici della scorsa Pasqua “è arrivato il momento che i leader politici dello Sri Lanka mettano da parte ogni divergenza e lavorino insieme per ricostruire la fiducia della popolazione e riportare il Paese alla normalità”. Lo ha detto il vescovo metodista di Colombo, rev. Asisi Perera, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta due giorni fa.
Secondo il vescovo “la politica, ad ogni livello, deve dimenticare le differenze etniche e religiose che hanno avvelenato il clima negli ultimi anni. Dovete capire la vera realtà del presente, perché i cittadini vivono nel dolore, nella paura e nella rabbia”.
I proclami e le opinioni espresse nei giorni scorsi “devono finire, ne abbiamo abbastanza. Ora abbiamo bisogno di qualcosa di più, di qualcosa che sia davvero incisivo. Dobbiamo andare incontro a chi attende con ansia di superare i problemi causati da quelle esplosioni, che tante vite hanno portato via”.
In special modo, Asisi Perera sottolinea il problema delle scuole: “Alla fine del mese i nostri ragazzi devono affrontare gli esami, ma le scuole sono chiuse per problemi di sicurezza. Come si può pensare che abbiano una preparazione adeguata? Per un genitore, i figli sono il bene massimo: non si può dare un valore alla loro importanza. Invito dunque tutti i responsabili a sedersi attorno a un tavolo con le famiglie e discutere su come si possa far ripartire la situazione”.
Dopo la tragedia di Pasqua, aggiunge il vescovo metodista, “va sottolineata la grande responsabilità dimostrata dai leader religiosi dello Sri Lanka. In modo particolare vorrei ringraziare l'arcivescovo cattolico di Colombo, card. Ranjith, per il modo in cui si è comportato alla luce degli attentati. Soprattutto per il suo invito a mantenere la pace nella nazione. Vanno lodati anche i monaci buddisti e le altre denominazioni cristiane: dobbiamo essere uniti, come un'unica famiglia, e andare avanti”.
In conclusione, Perera invita i cristiani a tenere i propri riti religiosi nelle chiese “a cominciare dalla prossima domenica”. Il riferimento è alla chiusura dei luoghi di culto cristiani, decisa per la sicurezza dei fedeli: “Testimoniamo la nostra fede cristiana anche tornando nelle nostre chiese”.
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