L'incontro fra Trump e Modi: il silenzio sui cristiani perseguitati in India
Il presidente Usa si è impegnato a sradicare l’estremismo islamico. L’India è la più grande democrazia del mondo. Sajan K George: “Non siamo tutti uguali. Minoranze, tribali e dalit non godono della stessa uguaglianza della maggioranza”.
Mumbai (AsiaNews) – Nell’incontro con il premier indiano Narendra Modi, il presidente Usa Donald Trump “è rimasto in silenzio sulla comunità cristiana in India”. È quanto lamenta ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). Se da una parte il presidente americano ama dipingersi come paladino dei cristiani nel mondo, dall’altra il leader cristiano sottolinea che Trump “ha parlato della volontà della sua amministrazione di sradicare il fondamentalismo islamico, ma poi ha taciuto sulle violenze anti-cristiane perpetrate contro la minoranza in India”, ad opera dei nazionalisti indù.
Sajan K George evidenzia che “anche i cittadini cristiani degli Stati Uniti subiscono l’impatto dell’intolleranza religiosa” in India. Un esempio eclatante è la vicenda di Compassion International, Ong americana presente in India fin dal 1968 e che quest’anno è stata costretta a chiudere i battenti.
Nel periodo quaresimale e nella Domenica delle Palme sono avvenuti altri attacchi alla libertà religiosa da parte dei nazionalisti indù che hanno coinvolto cittadini americani. Il 7 aprile i radicali dell’Hindu Yuva Vahini hanno fatto irruzione in una chiesa di Dadhauli, nel distretto di Maharajganj (Uttar Pradesh), e hanno interrotto la funzione religiosa. In chiesa in quel momento erano presenti circa 150 fedeli, tra cui 10 turisti americani. Il giorno successivo a Bangalore, in Karnataka, è stato annullato all’ultima ora un evento cristiano. Le autorità hanno ritirato il permesso di svolgere la manifestazione, cui erano iscritte più di 1000 persone che avrebbero dovuto assistere ad una conferenza di due pastori evangelici americani.
Nel saluto iniziale alla Casa Bianca, il presidente Trump ha detto a Modi: “Grazie davvero. La ringrazio davvero, primo ministro Modi, per la sua visita. È un grande onore accogliere il leader della più grande democrazia del mondo”. Sajan K George invece replica: “Purtroppo in India, la più grande democrazia del mondo, non sono tutti uguali. Minoranze, tribali e dalit non godono della stessa uguaglianza della maggioranza”.