Libertà su cauzione negata al giornalista radio ‘Giggs’: ha legami con Taiwan
Ha ricevuto quattro incriminazioni per “sedizione”. L’accusa è di aiutare giovani attivisti pro-democrazia a fuggire da Hong Kong e finanziare organizzazioni secessioniste a Taipei. Considerato una minaccia per il Partito comunista cinese. Rimane in prigione anche “capelli lunghi” Leung Kwok-hung.
Hong Kong (AsiaNews) – Il giornalista radio Wan Yiu-sing, noto anche come “Giggs”, ha “stretti legami” con organizzazioni a Taiwan che aiutano giovani di Hong Kong a fuggire perché implicati in attività secessioniste. Il reato di secessione rientra nei casi punibili in base la legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino.
È la motivazione con cui Esther Toh, giudice della Corte di prima istanza, ha respinto in marzo la richiesta di libertà su cauzione presentata dai legali dello speaker radiofonico del canale D100. Il tribunale ha pubblicato i motivi della sua decisione solo ieri.
Giggs ha ricevuto quattro incriminazioni per “sedizione”. Secondo la giudice Toh, la natura dei rapporti del giornalista con la Chiesa presbiteriana taiwanese e la Judicial Reform Foundation di Taipei lasciano credere che egli possa reiterare il reato per cui è imputato o tentare la fuga a Taiwan. Gli avvocati della difesa hanno motivato la domanda di scarcerazione con il fatto che Giggs è incriminato in base all’Ordinanza sul crimine: non vi è alcuna prova, sostengono i legali, che egli commetterà crimini contro la sicurezza nazionale se scarcerato.
Il giornalista è stato arrestato una prima volta in novembre con l’accusa di riciclare denaro per finanziare gruppi secessionisti. Nel suo programma Giggs ha spesso affrontato temi legati alle manifestazioni pro-democrazia del 2019. Egli anche raccolto 13 milioni di dollari HK (1,4 milioni di euro) per aiutare i giovani di Hong Kong che vanno a Taiwan per studiare. Secondo la polizia, questi soldi sono serviti in realtà a finanziare fuggitivi implicati in operazioni che minacciano la sicurezza nazionale e a tentare di rovesciare il Partito comunista cinese.
La giudice Toh ha motivato anche il rifiuto di concedere la libertà all’ex deputato “capelli lunghi” Leung Kwok-hung e l’attivista Jimmy Sham. I due sono fra le 47 personalità che devono affrontare un giudizio per aver organizzato o preso parte nel luglio 2020 a elezioni primarie per selezionare i candidati pro-democrazia alle parlamentari di settembre (poi rinviate). Secondo Toh, ci sono alte probabilità che Leung e Sham commettano gli stessi reati per cui sono imputati: l’ex parlamentare per la sua visibilità internazionale; l’attivista per essere “un giovane determinato”.
Leung deve scontare anche una condanna a 18 mesi di carcere per aver organizzato e preso parte a una grande manifestazione anti-governativa il 18 agosto 2019.
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