Libertà religiosa, "test" per i diritti umani
Roma (AsiaNews) "La denuncia delle violazioni della libertà religiosa deve portare all'azione politica. Anche da parte del mondo cattolico". Attilio Tamburrini, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia* (ACS) presenta così il Rapporto 2004 sulla Libertà Religiosa nel Mondo che viene illustrato questa mattina a Roma. Pubblicato ogni anno, il Rapporto costituisce una radiografia aconfessionale e ben documentata sulla libertà religiosa nel mondo.
In occasione della presentazione del Rapporto, ACS Italia promuove le "Quarantore per la Chiesa che soffre", che si svolgono in questi giorni in diverse città (Milano, Firenze, Siracusa). A Roma si tengono presso la basilica di S. Anastasia al Palatino con momenti di preghiera, informazioni e testimonianze sulla Chiesa perseguitata nel mondo.
Sui contenuti del Rapporto 2004 AsiaNews ha intervistato Attilio Tamburini.
In questi ultimi 12 mesi, quali cambiamenti si registrano in materia di libertà religiosa nel continente asiatico?Abbiamo notato una tendenza: sembra ci sia una spaccatura all'interno del mondo musulmano fra i sostenitori del fondamentalismo e alcuni governi islamici che vogliono mantenere la libertà religiosa. Una tendenza per ora solo accennata, ma che fa ben sperare.
Per un mondo islamico in movimento, c'è la Cina che regredisce
Il gigante cinese è malato, dobbiamo rendercene conto. In Cina si sta verificando l'annunciato inasprimento religioso. Il recente arresto di vescovi cattolici ne è una prova. In Italia manca ancora una consapevolezza di tutto questo. Anche nel mondo cattolico. Dovrebbe avvenire una presa di coscienza politica, culturale ed economica.
Perché collega l'economia alla libertà religiosa?
Gli investimenti economici dovrebbero tener conto del rispetto dei diritti umani. E il Papa più volte ha detto che la libertà religiosa è il vero test della difesa dei diritti umani. Ecco perché non è vantaggioso investire dove non c'è il rispetto della libertà religiosa. All'industriale conviene investire in un Paese dove si può professare in modo libero ogni fede religiosa. Perché questo è garanzia del rispetto dei diritti umani.
Il Rapporto non vuole essere solo una denuncia e protesta
Esatto. Auspichiamo che in Italia si prenda coscienza delle situazioni nel mondo in cui la libertà religiosa è negata. Da qui può nascere un'azione di pressione politica. Un mondo in cui c'è sofferenza per la mancanza di libertà religiosa non ha futuro.
*Aiuto alla Chiesa che Soffre è un'Opera di diritto pontificio fondata nel 1947 da padre Werenfried van Straaten, monaco premostratense olandese. È la più importante organizzazione per il soccorso alla Chiesa perseguitata e realizza ogni anno circa 6 mila interventi, anche di carattere ecumenico, per aiutare l'opera evangelizzatrice della Chiesa. ACS è anche un osservatorio sulla situazione della libertà religiosa nel mondo. A questo riguardo pubblica ogni anno un Rapporto sulla condizione della libertà di fede. Il sito internazionale di ACS è www.kirche-in-not.org In italiano, www.acs-italia.org
L'azione di ACS si pone in stretta continuità con i numerosi appelli di Giovanni Paolo II sulla libertà religiosa. Famosa è rimasta l'affermazione del Santo Padre durante il Discorso al Corpo Diplomatico nel 1989: "Fra le libertà fondamentali che spetta alla Chiesa difendere al primo posto si trova, in modo del tutto naturale, la libertà religiosa. Il diritto alla libertà di religione è così strettamente legato agli altri diritti fondamentali, che si può sostenere a giusto titolo che il rispetto della libertà religiosa sia come un "test" per l'osservanza degli altri diritti fondamentali".