Libertà e democrazia per lo Sri Lanka a 6 mesi dall'assassinio di un giornalista
di Melani Manel Perera
Trecento persone si sono incontrate nella New Town Hall di Colombo per ricordare Lasantha Wickramathunga e denunciare la mancanza di libertà d’espressione nel Paese. Dal 2007 ad oggi i giornalisti assassinati sono 10, 27 gli assaliti, 11 gli incarcerati e sei quelli sequestrati.
Colombo (AsiaNews) - Una piccola folla, 300 persone, per commemorare Lasantha Wickramathunga, giornalista dello Sri Lanka assassinato a Colombo l’8 gennaio scorso. Operatori dei media, attivisti per i diritti civili, politici dell’opposizione e semplici cittadini si sono incontrati, nella New Town Hall della capitale, a sei mesi dall’omicidio del direttore del Sunday Leader di cui ancora oggi non si conoscono gli assassini.
Karu Jayasooriya, tra i leader dell’opposizione, ha ricordato le battaglie di Lasantha contro lo corruzione e per i diritti civili. Il giornalista Dharmasiri Lankapeli ha affermato: “Se egli fosse con noi oggi racconterebbe la situazione dei profughi della guerra nel nord del Paese”.
La vicenda del direttore del Sunday Leader è diventata un simbolo per la difesa della libertà di espressione nel Paese. Jayasooriya ha ricordato che dal 2007 le violenze contro i giornalisti sono aumentate: 10 assassinati, 27 assaliti, 11 incarcerati, sei sequestrati. Solo in due casi i colpevoli sono stati arrestati. “È così difficile capire dove stia andando il nostro Paese?”, ha chiesto il leader dell’opposizione ai presenti.
I 300 della New Town Hall accusano il presidente Mahinda Rajapaksa di voler mettere a tacere ogni forma di dissenso alla politica del governo e invitano tutta la popolazione “ad unirsi per ristabilire la democrazia, la libertà e la giustizia sociale di cui il Paese oggi ha bisogno”.
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