Libano, il card. Bechara Raï e il dialogo fra musulmani e cristiani in Medio Oriente (scheda)
Roma (AsiaNews) - "Comunione e carità" è il motto del cardinale Béchara Boutros Raï, O.M.M, patriarca di Antiochia dei maroniti (Libano), fra i protagonisti del dialogo interreligioso nel Medio Oriente colpito dalla guerra in Siria e dagli effetti della Primavera araba del 2011. Nominato cardinale nel concistoro del 24 novembre 2012, egli è stato insignito della porpora come i suoi tre più immediati predecessori sulla cattedra di san Marone. Subito dopo la sua elezione a Patriarca il 15 marzo 2011, il card. Bechara Rai ha iniziato a lavorare per l'unità dei cristiani in Libano e in Medio Oriente, secondo lo spirito dell'Assemblea speciale per il Medio Oriente, tenutosi a Roma dal 10 al 24 ottobre 2010, di cui ha ripreso parte del motto "Comunione e testimonianza". Poche settimane prima dell'inizio delle Congregazioni, lo scorso primo marzo il patriarca ha visitato la Russia, dove ha discusso con le autorità della guerra civile siriana e della drammatica situazione dei cristiani nella regione Medio orientale.
Nato il 25 febbraio 1940 nell'arcieparchia di Antélias, a Himlaya (lo stesso villaggio che ha dato i natali a Rafqa Ar-rayes, la prima santa dei maroniti), il card. studia al Collège Notre Dame de Jamhour, diretto dai padri gesuiti. Dopo aver emesso i voti religiosi nell'ordine maronita della Beata Vergine Maria, nel 1962 va Roma dove frequenta i corsi di filosofia e di teologia alla Pontificia università lateranense. Per diversi anni dirige lo "scolasticato mariamita" a Roma. Ordinato sacerdote il 3 settembre 1967 si distingue anche per la sua particolare attenzione ai media che gli vale l'incarico di responsabile dei programmi in lingua araba di Radio Vaticana. Il frutto di questa esperienza lo porterà nel 2009, pochi anni prima della sua nomina a patriarca, ad assumere la presidenza della commissione per le comunicazioni della Chiesa maronita, promuovendo lo sviluppo del network televisivo TéléLumière-Noursat.
Nel 1975 agli albori della guerra civile del Libano rientra in patria per dirigere il Collège Notre Dame di Louayzé, città nella quale fonda e guida l'Istituto delle lingue straniere.
Il 2 maggio 1986 il Sinodo maronita lo elegge vicario patriarcale e gli assegna la sede titolare vescovile di Cesarea di Filippo. Il 12 luglio dello stesso anno riceve l'ordinazione episcopale dal cardinale Nasrallah Boutros Sfeir scegliendo come motto episcopale "Comunione e amore". Il 9 giugno 1990, viene trasferito alla nuova eparchia di Jbeil (Byblos) dei maroniti. Nominato nel 2003 segretario del Sinodo permanente della Chiesa maronita, in tale veste partecipa a diverse assemblee sinodali a Roma, compresa quella speciale per il Medio Oriente nell'ottobre 2010, dalla quale è stato eletto nel Consiglio post-sinodale.
Nel settembre 2012 il cardinale accoglie Benedetto XVI (dal 14 al 16 settembre 2012), per la consegna dell'esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente, frutto del Sinodo speciale del 2010, che ha visto una inaspettata partecipazione della comunità musulmana, frutto del dialogo interreligioso condotto dal patriarca Rai e dal suo predecessore il card. Nasrallah Boutros Sfeir e della particolarità del Libano, presentato a Benedetto XVI come modello di convivenza fra le religioni. Il viaggio è stato l'ultimo compiuto dal Papa in un Paese straniero.
Circa un mese dopo, il card. Rai partecipa alla XIII Assemblea generale del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, lanciando nel suo intervento un appello al dialogo tra cristiani e musulmani nei Paesi arabi.