Legge sulla sicurezza: dimostrano in centinaia, attaccati dai gas della polizia
A causa dell’emergenza pandemica, ogni raduno con più di 8 persone è considerato illegale. Un manifestante: “E’ meglio farsi arrestare che tacere”. I poliziotti armati di fucili, spray urticanti, camionette corazzate e idranti.
Hong Kong (AsiaNew) – Centinaia di persone, molti di essi giovani, hanno manifestato nel primo pomeriggio a Causeway Bay, nel centro dell’isola di Hong Kong, per esprimere la loro opposizione alla legge sulla sicurezza, annunciata da Pechino tre giorni fa.
Almeno 100 poliziotti, in tenuta anti-sommossa, hanno tentato di disperdere la folla con slogan e cartelli, che avvertivano dell’illegalità del raduno; poi hanno fatto ricorso al lancio di lacrimogeni e di spray urticanti. Secondo alcuni presenti, la polizia non ha dato alcun avvertimento prima dell’attacco.
A causa dell’epidemia di Covid-19, nel territorio sono proibite manifestazioni e raduni con più di otto persone. Già da ieri le forze dell’ordine avevano avvertito che ogni raduno sarebbe considerato illegale.
Alcuni manifestanti hanno detto ai media che “la legge sulla sicurezza è un fatto molto grave e per questo è meglio farsi arrestare che tacere”.
Per la maggioranza della popolazione di Hong Kong, la legge sulla sicurezza – che verrà imposta dalla Cina sul territorio - sarebbe la fine dell’esperienza “un Paese, due sistemi”, che finora ha permesso a Hong Kong uno stile di vita liberale, diverso dallo stile dittatoriale della madrepatria.
Fin dal primo mattino, la polizia con camionette corazzate e idranti, si era schierata attorno all’Ufficio per i rapporti fra la Cina e Hong Kong (Liaison Office). Mescolati fra loro vi erano poliziotti in borghese – forse della Cina popolare – che non indossavano alcun segno identificativo.
Nel primo pomeriggio i poliziotti, con armi, idranti e camionette, si sono spostati verso Causeway Bay.
Foto: Guardians of Hong Kong