Legge sulla blasfemia in Pakistan: ucciso un altro studente innocente
Accusato di blasfemia, Quatab Rind è stato ucciso da altri studenti del college. Gli hanno spezzato le gambe e le braccia, poi lo hanno gettato dal terzo piano di un palazzo. Si sospetta che la polizia copra gli assassini. Gli attivisti per i diritti umani: “Un altro giovane studente di talento è stato ucciso, con la scusa della legge sulla blasfemia, per regolare affari personali. Questo dimostra quanto sia pericoloso vivere in Pakistan dove chiunque può uccidere un altro ragazzo per motivi privati”.
Lahore (AsiaNews) - La legge sulla blasfemia in Pakistan miete un’altra vittima innocente. Qutab Rind, uno studente di Jacobabad della National College of Arts di Lahore, è stato ucciso dopo essere stato accusato di blasfemia. Il 17 luglio (ma la notizia è stata confermata soltanto oggi) tre studenti gli hanno rotto le gambe e le braccia e poi lo hanno gettato dal terzo piano di un edificio. Lo riferiscono i familiari. La polizia indaga per omicidio e dice di aver arrestato due persone. Tuttavia non ha ancora ufficializzato l’arresto. Sui social si sospetta che i due assassini si chiamino Ahsan e Waqas. La polizia potrebbe archiviare il caso come episodio di blasfemia, dando l’immunità agli assassini.
Attivisti per i diritti umani hanno espresso la loro preoccupazione per questi episodi e invitano il governo a consegnare i colpevoli alla giustizia. Essi dicono che fino a quando le autorità non puniranno in maniera esemplare le persone che commettono tali atrocità, nessuno imparerà. Gli attivisti affermano: “Questo accadrà di nuovo e continuerà ad accadere, perché qui le persone possono farla franca nascondendosi dietro ai motivi religiosi. Se avessimo portato in tribunale gli assassini di Mashal Khan e li avessimo puniti secondo la legge, questo ragazzo forse non sarebbe morto”.
Parlando con AsiaNews, l’attivista per i diritti umani Rojar Noor Alam dichiara: “Un altro triste giorno nella Terra dei Puri [il Pakistan] dove un altro giovane studente di talento è stato ucciso, con la scusa della legge sulla blasfemia, per regolare affari personali. Questo dimostra quanto sia pericoloso vivere in Pakistan dove chiunque può uccidere un altro ragazzo per motivi privati. I legislatori devono esaminare il caso perché sta diventando davvero pericoloso, non solo per le minoranze religiose ma anche per i musulmani, vivere sotto l'ombra di questa legge nera. Le autorità devono rendersi conto che dobbiamo consegnare alla nostra prossima generazione un ambiente sano e sicuro in cui i giovani non solo possano pensare, ma anche parlare. I genitori non stanno allevando i propri figli per permettere ai fanatici religiosi di ucciderli. Ecco un punto su cui riflettere!”
Il Movimento interreligioso per la tolleranza Rwadari Tehreek è sconvolto per l'uccisione di Qutab e il tentativo di giustificare l'omicidio con la blasfemia. Questo non è il primo episodio del suo genere. In molti altri casi è stato evidente che la gente usa la legge sulla blasfemia per sistemare i propri conti personali. Parlando con AsiaNews, Samson Salamat, famoso attivista per i diritti umani e presidente di Rwadari Tehreek dichiara: "Sono in contatto con la famiglia di Qutab Rind che ha detto che il ragazzo era religioso, pregava cinque volta al giorno e l'accusa di blasfemia viene utilizzata solo per giustificare il suo omicidio”. Rwadari Tehreek chiede giustizia per Qutab Rind e si aspetta che il neoeletto governo, espressione del Pakistan Tehreek-e-Insaf, riveda le leggi sulla blasfemia e ne interrompa il suo uso improprio.
Il ruolo della polizia è sospetto nel caso di Qutab Rind. I poliziotti dicono di aver arrestato gli imputati ma non hanno ancora registrato il loro arresto. Sembra che la polizia stia supportando gli assassini. Continua Salamat: “Per me, il più grande test per Imran Khan sarà il modo in cui metterà al bando le abitudini degli estremisti e dei terroristi e fermerà l'uso improprio delle leggi sulla blasfemia, che ha già causato un enorme danno e viene utilizzata dalle persone per regolare i loro affari personali e creare disordini”.
Parlando con AsiaNews, Dil Nawaz, ricercatore pakistano e studioso delle minoranze religiose, dichiara: “Il fatto che i giovani usino la legge sulla blasfemia per risolvere le controversie sulla proprietà è segno di una crescente violenza e intolleranza religiosa nella società. Come può la società sradicare questa mentalità? Solo attraverso lo studio del dialogo interreligioso e la rigida applicazione della libertà religiosa. La riforma dovrebbe includere la procedura che la polizia deve seguire nei confronti di coloro che sono accusati di blasfemia. È dovere del governo garantire giustizia alle vittime di violenze religiose dovute a questa legge”.
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