19/02/2016, 13.13
INDONESIA
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Leader religiosi indonesiani: Insieme contro la “propaganda Lgbt”

Vertici islamici, cattolici, buddisti e confuciani hanno stilato una dichiarazione comune in cui chiedono la cessazione di ogni violenza contro le persone omosessuali ma anche lo stop di ogni legalizzazione di pratiche omosessuali. Leader islamico: “Fermare la pubblicità a questi gruppi aiuterà queste persone a tornare alla normalità”.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – I leader delle maggiori religioni presenti in Indonesia sono intervenuti nel dibattito, infiammato in questi giorni, circa il riconoscimento delle persone e delle comunità Lgbt nella società. In un comunicato congiunto, il Consiglio degli ulema (Mui), la Conferenza episcopale (Kwi), il Consiglio delle comunità buddiste (Walubi) e quello dei confuciani (Matakin), si sono espressi contro ogni tipo di propaganda a favore della legalizzazione dell’omosessualità. La ragione è che i comportamenti Lgbt sono “una malattia sociale”, contrari agli insegnamenti religiosi e ai principi della Costituzione.

Secondo Yusnar Yusuf, presidente del Mui, non fomentare la propaganda Lgbt aiuterà le persone omosessuali a “tornare alla normalità”. Osteggiare qualunque attività di questi gruppi servirà come “trattamento” per eliminare la tendenza alla deviazione sessuale: “È importante – ha aggiunto il leader islamico – invitare tutti ad avere un comportamento positivo nei confronti di queste persone, che hanno bisogno di essere curate”.

Nel ribadire la condanna ad ogni violenza contro persone omosessuali, i vertici delle religioni si sono uniti al governo nel chiedere lo stop ad ogni finanziamento estero indirizzato a Ong che lavorano per il riconoscimento dei diritti Lgbt. La posizione di Jakarta è che l’omosessualità può essere tollerata come fatto personale e appartenente a determinate persone nella società (che devono essere tutelate come cittadini), ma diventa un problema se ci sono campagne pubbliche che cercano di influenzare le altre persone ad adottare questo stile di vita.

La controversia sull’omosessualità si è accesa qualche settimana fa con il caso del Sgrc (Gruppo di supporto e ricerca sugli studi sessuali), a cui il ministro della Ricerca, Tecnologia ed Istruzione superiore, Muhammad Nasir, nei giorni scorsi ha negato il permesso di operare all’interno della University of Indonesia.

P. Siswantoko, della Kwi, ha affermato che è importante non isolare le persone Lgbt ma accoglierle, perché la creazione di una società sana passa anche dalla loro riabilitazione. Nel frattempo, la Commissione per le telecomunicazioni (Kpi) ha approvato una legge, discriminatoria secondo i critici, che vieta ad ogni televisione, radio, o mezzo di comunicazione di pubblicare programmi di promozione delle attività Lgbt. Per questo motivo, accusato di contenere materiale pornografico, il governo ha censurato il sito di micro blogging Tumblr.

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